giovedì 30 ottobre 2008
FESTA ALLA STAZIONE
mercoledì 29 ottobre 2008
AVVISO
venerdì 24 ottobre 2008
Che scandalo....
So che non dovremmo... ma questa intervista ci ha fatto molto indignare!!! A parlare è un senatore a vita l'on. Cossiga, non uno qualsiasi, ma uno che ha scritto pagine della nostra poltiica. L'intervista l'ho sentita in diretta su radio 24 nella trasmissione "la zanzzara" di Cruciani. Riporto il testo e il video dell'intevista..... che preferisco non commentare; sottolineo solo che è inaccettabile sentire certe parole da una persona che mangia con le nostre tasse, uno schifo che nessuno ne abbia parlato!
''Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell'Interno. In primo luogo lasciare perdere gli studenti dei licei, perche' pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito..."''Lasciar fare gli universitari. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle universita', infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le citta''''Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovra' sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri''''Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pieta' e mandarli tutti in ospedale""Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in liberta', ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano''. ''Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine si'.
Francesco Cossiga
venerdì 17 ottobre 2008
PROTESTA UNIVERSITARIA
1. Ci sarà un *taglio di 500 milioni* di euro in 3 anni alle università. per alcuni atenei questo potrebbe significare la *chiusura*. Altrimenti:
2. Con il nuovo decreto le università pubbliche potranno scegliere se > diventare *fondazioni private* o meno.
PERCHÈ DOVREBBERO DIVENTARE FONDAZIONI PRIVATE?
3.Per riuscire a finanziarsi *aumentando le tasse agli studenti*, che non avrebbero più un limite di legge. Le tasse infatti potrebbero aumentare a dismisura, anche raggiungendo i *6-7000 euro* l'anno, sul modello delle università americane.
Inoltre le fondazioni verrebbero finanziate da *enti privati*, come ad esempio le industrie farmaceutiche (forse le sole a poterselo permettere), e tali enti finirebbero per tagliare le gambe a tutti quei settori universitari e di ricerca che non rientrano nei loro interessi. Ma soprattutto sarebbero *le ricerche* a venir danneggiate pesantemente, non più spinte dal puro interesse culturale e sociale, ma dai fondi messi a disposizione e dalle commissioni dirette degli enti stessi!!
E IL FUTURO?
4. Università di serie A e di serie B in base alle *disponibilità economiche* degli studenti, quindi titoli di studio dal differente peso e possibile perdita del valore legale di questi. I collettivi dei vari atenei organizzeranno assemblee per approfondire le conseguenze dei cambiamenti in atto, portati avanti da *governi sia di destra che di sinistra* di anno in anno, che minacciano quella che DOVREBBE ESSERE una UNIVERSITÀ LIBERA PUBBLICA E DI MASSA. Gli studenti, i ricercatori e i professori si stanno già muovendo e i corsi quest'anno non partono per protesta, ma un problema così grave è ancora poco conosciuto. Infatti il problema più grave è che nessuno sa niente, *i media non ne hanno parlato*, se non per screditare a titolo di *'minoranza'* chiunque abbia protestato contro questo assurdo disegno di legge! Dobbiamo riuscire a bypassare il muro dei giornalisti e delletelevisioni controllate da questo governo (maggioranza + opposizione,sia chiaro!!) *per far sapere*, perché tutto questo non passi indifferente!!
OSPEDALE
in relazione alla sua e-mail, La informiamo che , con l'AccordoStato-Regioni dell'8 maggio 2003 (in G.U.27.5.03, n. 121), le funzionidel Ministero della Salute sono di indirizzo e programmazione in materiasanitaria mentre la materia relativa alla gestione e controllo dellestrutture sanitarie è di competenza locale e quindi delle Regioni cheoperano anche attraverso gli Assessorati alla Sanità e le ASL.Pertanto,Le suggeriamo d'inoltrare il suo esposto alla Direzione Sanitaria dellaASL competente per territorio e all'Assessorato alla Sanità dellaRegione .Distinti saluti Ufficio Relazioni con il Pubblico-Settore Salute
Grazia Bonina
Rappresento un associazione giovanile di Anzio, completamente apolitica.Nel mio paese Anzio, provincia di Roma, vi è un ospedale chiamato"ospedale riunito di Anzio e Nettuno" definito così appunto perchèaccogle i cittadini di anzio e della vicina cittadina di Nettuno. Daanni era stata iniziata un opera di ampliamento della struttura: io ho21 anni e prima che io venissi al mondo si sta già apliando l'ospedalepensate un pò.... attualmente abbiamo la situazione in cui la partestrutturale è stata creata, e vi sono perfino gli infissi, ma tutto +abbandonato a se stesso da anni. L'ospedale attuale è saturo, la gente ècsotretta a farsi ricoverare negli ospedali limitrofi...e chi non può? Achi possiamo rivolgerci per sapere che fine hanno fatto i soldistanziati dall'ente pubblico, diverse diecine di anni fa, utili arealizzare l'ampliamento??? E' possibile che si arrivia speculare conla salute delle persone??
domenica 12 ottobre 2008
La "Compagnia dei Cocci"
venerdì 10 ottobre 2008
Senza parole...
Anzio, multe ai proprietari di case che non cancellano le scritte dei graffitari
ROMA (8 ottobre) - Oltre al danno la beffa ad Anzio, in provincia di Roma, per i proprietari dei palazzi imbrattati con scritte e graffiti dai vandali: se non ripuliscono entro 15 giorni le facciate, dovranno pagare una multa da 80 a 480 euro. Lo ha stabilito un'ordinanza del sindaco Luciano Bruschini, alla guida di una giunta di centrodestra. Vasi bianchi di fronte a negozi. L'ordinanza del sindaco per il decoro urbano ha stabilito anche che i commercianti che hanno messo transenne e fioriere sul suolo pubblico dovranno sostituirle con vasi di cemento bianco, contenenti fiori di stagione, tenendoli puliti da rifiuti, altrimenti saranno sequestrate dai vigili urbani, con l'addebito delle spese di rimozione e la revoca dell'occupazione del suolo pubblico. Previste anche multe da 80 a 480 euro.
" Il messaggero"
Ma l'ospedale di Anzio, che fine ha fatto???
Noi ce lo stiamo chiedendo..... inizieremo il prima possibile a darci delel risposte in merito per fare chiarezza sull'argomento, per ora per introdurre il discorso vi mostro un filmato girato da "il Canocchiale" e vi lascio l'indirizzo dove vedere un servizio di "Striscia la notizia" molto interessante ( basta cliccare sopra il link)
http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=striscia&data=2007/04/17&id=5356&categoria=inviati&from=striscia
1,5 milioni per completare l'ospedale di Anzio (ultimo aggiornamento: 27/07/08)
Per il completamento dell’ospedale di Anzio, è stato stanziato 1 milione e 500mila euro approvato dalla Giunta per i lavori di completamento del Padiglione Faina dell'Ospedale di Anzio. Si tratterà di interventi anche per strutture urbane al servizio del complesso ospedaliero. Saranno quindi realizzati un nuovo ingresso unico, nuove dotazioni di servizio, come parcheggi, elisoccorso, verde attrezzato. Gli interventi di riqualificazione saranno realizzati in un’area di 17mila mq messa a disposizione dal Comune.
Verrà, inoltre, costruito un collegamento coperto tra i due corpi di fabbrica che costituiscono la struttura ospedaliera e saranno potenziati gli impianti di smaltimento delle acque meteoriche e quelli di produzione di acqua calda sanitaria, oltre al ridimensionamento e messa a norma dei presidi di sicurezza in conformità alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco. La somma permetterà, infine, di acquistare arredi per i nuovi reparti di Medicina generale, Oncologia, Riabilitazione post-acuzie e per le Direzioni Sanitaria e Amministrativa.
giovedì 9 ottobre 2008
Chiarimenti arrivati
Comitato Giovani Lavinio
domenica 5 ottobre 2008
La politica italiana
L'Italia non può permettersi altri cinque anni di governo di Silvio Berlusconi: non sarebbero "ecosostenibili". [...] Per non parlare di ciò che è accaduto sul terreno dei diritti civili, con un'autentica aggressione contro le libertà personali: contro il divorzio breve, contro l'aborto, contro i pacs, contro la fecondazione assistita e la libertà di ricerca scientifica, fino all'ultimo tentativo di sbattere in carcere i ragazzi per qualche spinello. (dal sito internet de La Rosa nel Pugno, 10 marzo 2006)
Sia chiaro che queste parole non le ho dette io, ma proprio Capezzone solamente due anni fa.... ora è il portavoce del partito del premier. Ma questo è solo un esempio. Il problema principe a mio modo di vedere le cose è che la sinistra si sta nascondendo sotto questa maschera intellettuale, questo sentirsi superiore quando non lo è, l'affidarsi ad un Veltroni che tutto può essere tranne che l'uomo nuovo. Con tutto il rispetto per il capogruppo del Pd, ha l'1% del carisma di Berlusconi. Pensandoci bene, in questo paese, esistono delle alternative? Che fine hanno fatto i socialisti? E i radicali veri? Che fine ha fatto la sinistra italiana?? Ma lo stesso discorso lo si può fare per la destra sia chiaro: il presidente Fini, lui seguace di Giorgio Almirante il fondatore del Movimento Sociale Italiano nato con i reduci della Repubblica Sociale italiana, lui che ha vissuto nell'ombra di questo uomo e che chiamava maestro.... che si è assicurato i voti di tutta quell'ala estrema della destra italiana, che faceva il fascista con i fascisti e il falso con tutti gli altri. Fini che diceva:" Non avevo precise opinioni politiche. Mi piaceva John Wayne, tutto qui. Arrivato al cinema, beccai spintoni, sputi, calci, strilli perché gli estremisti rossi non volevano farci entrare. E così per reagire a tanta arroganza andai a curiosare nella sede cittadina della Giovane Italia" che nel 1994 diceva : "Mussolini è stato il più grande statista del secolo" e aggiungeva : "Il duce è stato un esempio di amore per la propria terra e la propria gente, un giorno l'Italia lo dovrà riabilitare e insieme a Cavour, Mazzini e Garibaldi, anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti." a la perla la disse pochi mesi prima che cadesse il governo Prodi, rilasciando ai giornali la seguente dichiarazione : "Il nuovo partito di Berlusconi? Comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione. " Bene....siamo a ottobre del 2008 poco più di un anno da questa parole: non solo il presidente Fini fa parte del governo Berlusconi ( presidente della Camera) ma ha fatto molto di più: ha rinnegato pubblicamente la sua "fede" fascista, probabilmente mai esistita, tradendo la fiducia di quelli che lo votarono convinti di votare un neo-fascista, invece si sono ritrovati a dare il voto a un "traditore"; come si può passare da convinto fascista a rinnegare tutto il tuo passato? Cosa pensano i suoi elettori? Cosa penserebbe Almirante??? Ma la politica è questa.... la realtà è dura, e ci fa accorgere che siamo davanti ad un periodo senza uscita; si è abituati a sentire il famoso: sono tutti uguali, non credo sia quello il problema, ma penso che sia il fatto che sono sempre gli stessi.... Gli utlimi 10 governi sono stati:
Berlusconi
Dini
Prodi
D'Alema
D'Alema II
Amato II
Berlusconi II
Berlusconi III
Prodi II
Berlusconi IV
4 nomi per 10 governi....... cosa che accade solo in Italia. La verità è che orami la politica è un gioco per pochi, uno stupido passatempo dei potenti. Destra o sinistra? La domanda forse è... Al posto di Berlusconi?
Simone
domenica 28 settembre 2008
Due appelli
Vi segnaliamo poi la situazione critica che sta colpendo il movimento antimafia di " Adesso ammazzateci tutti" promosso dai ragazzi di Locri. Il nostro comitato è molto vicino ai nostri amici calabresi; il rischio è che il movimento venga chiuso per mancanza di fondi e l'incapacità di coprire le spese. Conoscendo il lavoro che questi coraggiosi ragazzi stanno svolgendo in quel di Locri, un paese martoriato dalle mafie, chiediamo a tutti di contribuire anche solo simbolicamente ad aiutare questo movimento. Potete farlo direttamente dal loro sito:
http://www.ammazzatecitutti.org/
o contattando noi del comitato che provvederemo a inviare a questi ragazzi la donazione ( naturalmente vi certificheremo che la donazione è stata inviata!!!!). Cerchiamo di fare il possibile grazie.
Simone.
sabato 20 settembre 2008
In memoria di una grande donna e scrittrice.
Il 15 settembre 2006 moriva a Firenze la più grande scrittice italiana contemporanea. Oriana Fallaci, una donna coraggiosa, vera.... che non temeva il giudizio, che lottava per al democrazia e per il rispetto dell'uomo. Un inviata di guerra ( e che guerra), quella guerra che non si fa premendo un botte, ma andando li sparando e uccidendo. Lei c'era, lei raccontava, così come si racconta la realtà. Compagna del patrota greco che perse la vita per difendere la democrazia in Grecia, scrttrice di libri fantastici, trascorse i suoi ultimi anni a Manhattan poichè nonv edeva più in Firenze, in Italia e in Europa, quell'orgoglio, quella rabbia e quella passione che ci hanno reso grandi. Riporto un suo articolo dal quale prende spunto il suo libro " La rabbia e l'orglio" è solo una parte ma consiglio a tutti di leggerla, vi ruberà 5 minuti ma ne vale al pena:
- Ero a casa, la mia casa è nel centro di Manhattan, e alle nove in punto ho avuto la sensazione d' un pericolo che forse non mi avrebbe toccato ma che certo mi riguardava. La sensazione che si prova alla guerra, anzi in combattimento, quando con ogni poro della tua pelle senti la pallottola o il razzo che arriva, e rizzi gli orecchi e gridi a chi ti sta accanto: «Down! Get down! Giù! Buttati giù». L' ho respinta. Non ero mica in Vietnam, non ero mica in una delle tante e fottutissime guerre che sin dalla Seconda Guerra Mondiale hanno seviziato la mia vita! Ero a New York, perbacco, in un meraviglioso mattino di settembre, anno 2001. Ma la sensazione ha continuato a possedermi, inspiegabile, e allora ho fatto ciò che al mattino non faccio mai. Ho acceso la Tv. Bè, l' audio non funzionava. Lo schermo, sì. E su ogni canale, qui di canali ve ne sono quasi cento, vedevi una torre del World Trade Center che bruciava come un gigantesco fiammifero. Un corto circuito? Un piccolo aereo sbadato? Oppure un atto di terrorismo mirato? Quasi paralizzata son rimasta a fissarla e mentre la fissavo, mentre mi ponevo quelle tre domande, sullo schermo è apparso un aereo. Bianco, grosso. Un aereo di linea. Volava bassissimo. Volando bassissimo si dirigeva verso la seconda torre come un bombardiere che punta sull' obiettivo, si getta sull' obiettivo. Sicché ho capito. Ho capito anche perché nello stesso momento l' audio è tornato e ha trasmesso un coro di urla selvagge. Ripetute, selvagge. «God! Oh, God! Oh, God, God, God! Gooooooood! Dio! Oddio! Oddio! Dio, Dio, Dioooooooo!» E l' aereo s' è infilato nella seconda torre come un coltello che si infila dentro un panetto di burro. Erano le 9 e un quarto, ora. E non chiedermi che cosa ho provato durante quei quindici minuti. Non lo so, non lo ricordo. Ero un pezzo di ghiaccio. Anche il mio cervello era ghiaccio. Non ricordo nemmeno se certe cose le ho viste sulla prima torre o sulla seconda. La gente che per non morire bruciata viva si buttava dalle finestre degli ottantesimi o novantesimi piani, ad esempio. Rompevano i vetri delle finestre, le scavalcavano, si buttavano giù come ci si butta da un aereo avendo addosso il paracadute, e venivano giù così lentamente. Agitando le gambe e le braccia, nuotando nell' aria. Sì, sembravano nuotare nell' aria. E non arrivavano mai. Verso i trentesimi piani, però, acceleravano. Si mettevano a gesticolar disperati, suppongo pentiti, quasi gridassero help-aiuto-help. E magari lo gridavano davvero. Infine cadevano a sasso e paf!
Sai, io credevo d' aver visto tutto alle guerre. Dalle guerre mi ritenevo vaccinata, e in sostanza lo sono. Niente mi sorprende più. Neanche quando mi arrabbio, neanche quando mi sdegno. Però alle guerre io ho sempre visto la gente che muore ammazzata. Non l' ho mai vista la gente che muore ammazzandosi cioè buttandosi senza paracadute dalle finestre d' un ottantesimo o novantesimo o centesimo piano. Alle guerre, inoltre, ho sempre visto roba che scoppia. Che esplode a ventaglio. E ho sempre udito un gran fracasso. Quelle due torri, invece, non sono esplose. La prima è implosa, ha inghiottito se stessa. La seconda s' è fusa, s' è sciolta. Per il calore s' è sciolta proprio come un panetto di burro messo sul fuoco. E tutto è avvenuto, o m' è parso, in un silenzio di tomba. Possibile? C' era davvero, quel silenzio, o era dentro di me? Devo anche dirti che alle guerre io ho sempre visto un numero limitato di morti. Ogni combattimento, duecento o trecento morti. Al massimo, quattrocento. Come a Dak To, in Vietnam. E quando il combattimento è finito, gli americani si son messi a raccattarli, contarli, non credevo ai miei occhi. Nella strage di Mexico City, quella dove anch' io mi beccai un bel po' di pallottole, di morti ne raccolsero almeno ottocento. E quando credendomi morta mi scaraventarono nell' obitorio, i cadaveri che presto mi ritrovai intorno e addosso mi sembrarono un diluvio. Bè, nelle due torri lavoravano quasi cinquantamila persone. E ben pochi hanno fatto in tempo ad evacuare. Gli ascensori non funzionavano più, ovvio, e per scendere a piedi dagli ultimi piani ci voleva un' eternità. Fiamme permettendo.
Non lo conosceremo mai, il numero dei morti. (Quarantamila, quarantacinquemila...?). Gli americani non lo diranno mai. Per non sottolineare l' intensità di questa Apocalisse. Per non dar soddisfazione a Usama Bin Laden e incoraggiare altre Apocalissi. E poi le due voragini che hanno assorbito le decine di migliaia di creature son troppo profonde. Al massimo gli operai dissottèrrano pezzettini di membra sparse. Un naso qui, un dito là. Oppure una specie di melma che sembra caffè macinato e invece è materia organica. Il residuo dei corpi che in un lampo si polverizzarono. Ieri il sindaco Giuliani ha mandato altri diecimila sacchi. Ma sono rimasti inutilizzati. Che cosa sento per i kamikaze che sono morti con loro? Nessun rispetto. Nessuna pietà. No, neanche pietà. Io che in ogni caso finisco sempre col cedere alla pietà. A me i kamikaze cioè i tipi che si suicidano per ammazzare gli altri sono sempre stati antipatici, incominciando da quelli giapponesi della Seconda Guerra Mondiale. Non li ho mai considerati Pietri Micca che per bloccar l' arrivo delle truppe nemiche danno fuoco alle polveri e saltano in aria con la cittadella, a Torino. Non li ho mai considerati soldati. E tantomeno li considero martiri o eroi, come berciando e sputando saliva il signor Arafat me li definì nel 1972. (Ossia quando lo intervistai ad Amman, luogo dove i suoi marescialli addestravano anche i terroristi della Baader-Meinhof). Li considero vanesi e basta. Vanesi che invece di cercar la gloria attraverso il cinema o la politica o lo sport la cercano nella morte propria e altrui. Una morte che invece del Premio Oscar o della poltrona ministeriale o dello scudetto gli procurerà (credono) ammirazione. E, nel caso di quelli che pregano Allah, un posto nel Paradiso di cui parla il Corano: il Paradiso dove gli eroi si scopano le Urì. Scommetto che sono vanesi anche fisicamente.
Ho sotto gli occhi la fotografia dei due kamikaze di cui parlo nel mio «Insciallah»: il romanzo che incomincia con la distruzione della base americana (oltre quattrocento morti) e della base francese (oltre trecentocinquanta morti) a Beirut. Se l' erano fatta scattare prima d' andar a morire, quella fotografia, e prima d' andar a morire erano stati dal barbiere. Guarda che bel taglio di capelli. Che baffi impomatati, che barbetta leccata, che basette civettuole... Eh! Chissà come friggerebbe il signor Arafat ad ascoltarmi. Sai, tra me e lui non corre buon sangue. Non mi ha mai perdonato né le roventi differenze di opinione che avemmo durante quell' incontro né il giudizio che su di lui espressi nel mio libro «Intervista con la storia». Quanto a me, non gli ho mai perdonato nulla. Incluso il fatto che un giornalista italiano imprudentemente presentatosi a lui come «mio amico», si sia ritrovato con una rivoltella puntata contro il cuore. Ergo, non ci frequentiamo più. Peccato. Perché se lo incontrassi di nuovo, o meglio se gli concedessi udienza, glielo urlerei sul muso chi sono i martiri e gli eroi. Gli urlerei: illustre Signor Arafat, i martiri sono i passeggeri dei quattro aerei dirottati e trasformati in bombe umane. Tra di loro la bambina di quattro anni che si è disintegrata dentro la seconda torre. Illustre Signor Arafat, i martiri sono gli impiegati che lavoravano nelle due torri e al Pentagono. Illustre Signor Arafat, i martiri sono i pompieri morti per tentar di salvarli. E lo sa chi sono gli eroi? Sono i passeggeri del volo che doveva buttarsi sulla Casa Bianca e che invece si è schiantato in un bosco della Pennsylvania perché loro si son ribellati! Per loro sì che ci vorrebbe il Paradiso, illustre Signor Arafat. Il guaio è che ora fa Lei il capo di Stato ad perpetuum. Fa il monarca. Rende visita al Papa, afferma che il terrorismo non le piace, manda le condoglianze a Bush. E nella sua camaleontica abilità di smentirsi, sarebbe capace di rispondermi che ho ragione. Ma cambiamo discorso. Io sono molto ammalata, si sa, e a parlare con gli Arafat mi viene la febbre. Preferisco parlare dell'invulnerabilità che tanti, in Europa, attribuivano all'America. Invulnerabilità? Ma come invulnerabilità?!? Più una società è democratica e aperta, più è esposta al terrorismo. Più un paese è libero, non governato da un regime poliziesco, più subisce o rischia i dirottamenti o i massacri che sono avvenuti per tanti anni in Italia in Germania e in altre regioni d' Europa. E che ora avvengono, ingigantiti, in America. Non per nulla i paesi non democratici, governati da un regime poliziesco, hanno sempre ospitato e finanziato e aiutano i terroristi. L' Unione Sovietica, i paesi satelliti dell' Unione Sovietica e la Cina Popolare, ad esempio. La Libia di Gheddafi, l'Iraq, l'Iran, la Siria, il Libano arafattiano, lo stesso Egitto, la stessa Arabia Saudita di cui Usama Bin Laden è suddito, lo stesso Pakistan, ovviamente l' Afghanistan, e tutte le regioni musulmane dell' Africa. Negli aeroporti e sugli aerei di quei paesi io mi sono sempre sentita sicura. Serena come un neonato che dorme. L' unica cosa che temevo era essere arrestata perché scrivevo male dei terroristi. Negli aeroporti e sugli aerei europei, invece, mi sono sempre sentita nervosetta. Negli aeroporti e sugli aerei americani, addirittura nervosa. E a New York, due volte nervosa. (A Washington, no. Devo ammetterlo. L' aereo sul Pentagono non me lo aspettavo davvero). A mio giudizio, insomma, non è mai stato un problema di «se»: è sempre stato un problema di «quando». Perché credi che martedì mattina il mio subconscio abbia avvertito quella inquietudine, quella sensazione di pericolo? Perché credi che contrariamente alle mie abitudini abbia acceso il televisore? Perché credi che fra le tre domande che mi ponevo mentre la prima torre bruciava e l' audio non funzionava, ci fosse quella sull' attentato? E perché credi che appena apparso il secondo aereo abbia capito? Poiché l' America è il Paese più forte del mondo, il più ricco, il più potente, il più moderno, ci sono cascati quasi tutti in quel tranello. Gli americani stessi, a volte. Ma la vulnerabilità dell' America nasce proprio dalla sua forza, dalla sua ricchezza, dalla sua potenza, dalla sua modernità. La solita storia del cane che si mangia la coda. Nasce anche dalla sua essenza multi-etnica, dalla sua liberalità, dal suo rispetto per i cittadini e per gli ospiti.
Esempio: circa ventiquattro milioni di americani sono arabi-musulmani. E quando un Mustafà o un Muhammed viene diciamo dall' Afghanistan per visitare lo zio, nessuno gli proibisce di frequentare una scuola di pilotaggio per imparare a guidare un 757. Nessuno gli proibisce d' iscriversi a un' Università (cosa che spero cambi) per studiare chimica e biologia: le due scienze necessarie a scatenare una guerra batteriologica. Nessuno. Neppure se il governo teme che quel figlio di Allah dirotti il 757 oppure butti una fiala di batteri nel deposito dell' acqua e scateni una strage. (Dico «se» perché stavolta il governo non ne sapeva un bel niente e la figuraccia fatta dalla Cia e dall' Fbi va al di là d' ogni limite. Se fossi il presidente degli Stati Uniti io li caccerei tutti a pedate nei posteriori per cretineria). E detto ciò torniamo al ragionamento iniziale. Quali sono i simboli della forza, della ricchezza, della potenza, della modernità americane? Non certo il jazz e il rock and roll, il chewing-gum e l' hamburger, Broadway ed Hollywood. Sono i suoi grattacieli. Il suo Pentagono. La sua scienza. La sua tecnologia. Quei grattacieli impressionanti, così alti, così belli che ad alzar gli occhi quasi dimentichi le piramidi e i divini palazzi del nostro passato. Quegli aerei giganteschi, esagerati, che ormai usano come un tempo usavano i velieri e i camion perché tutto qui si muove con gli aerei. Tutto. La posta, il pesce fresco, noi stessi (E non dimenticare che la guerra aerea l' hanno inventata loro. O almeno sviluppata fino all' isteria). Quel Pentagono terrificante, quella fortezza che fa paura solo a guardarla. Quella scienza onnipresente, onnipossente. Quella tecnologia raggelante che in pochissimi anni ha stravolto la nostra esistenza quotidiana, la nostra millenaria maniera di comunicare, mangiare, vivere. E dove li ha colpiti, il reverendo Usama Bin Laden? Sui grattacieli, sul Pentagono. Come? Con gli aerei, con la scienza, con la tecnologia. By the way: sai cosa mi impressiona di più in questo tristo ultramiliardario, questo mancato play-boy che anziché corteggiare le principesse bionde e folleggiare nei night-club (come faceva a Beirut quando aveva vent' anni) si diverte ad ammazzar la gente in nome di Maometto e di Allah? Il fatto che il suo sterminato patrimonio derivi anche dai guadagni d' una Corporation specializzata nel demolire, e che egli stesso sia un esperto demolitore. La demolizione è una specialità americana. [..] -
continua al sito :
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/09_Settembre/15/rabbia3.shtml
mercoledì 17 settembre 2008
Nuovo look
Saluti
Simone
La truffa dell' "USA e JETTA"
Simone
RINGRAZIAMENTO COMITATO PER LAVINIO
Simone
martedì 16 settembre 2008
"RISPARMIARE NAVIGANDO"
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Perchè a volte sono i piccoli gesti quotidiani a fare grandi differenze. Tutto nasce da un recente articolo di MARK ONTKUSH del 22 Febbraio che sosteneva che Google potrebbe far risparmiare al mondo un buona dose di energia elettrica se solo cambiasse il design della sua pagina web. Cambiare il colore della sua home page da un bianco “succhia-elettricità” a un più ecologico nero sarebbe un'idea geniale e salva-ambiente. Da allora, si sono moltiplicati post e articoli sul calcolo reale di questo risparmio, che ha portato la comunità di internet a sostenere a gran voce questa modifica (in una sezione dedicata vi diamo i principali riferimenti di queste ricerche).
C’è differenza nella ricerca tra Blackr e quella effettuata sui siti Google?
Certamente no. Blackr infatti usa proprio il motore di Google per effettuare le ricerche. I risultati sono identici (confrontateli se avete dubbi.). La buona idea è quindi che potete continuare ad usare il migliore e più veloce motore di ricerca al mondo mentre contribuite a salvare l’ambiente.
Parliamo di cifre. E’ davvero reale questo risparmio energetico?
Stiamo parlando di Google, che smista circa 200 milioni di ricerche al giorno. Facciamo conto che per ogni richiesta si trascorrano almeno 10 secondi sulla schermata iniziale, questo significa che sul desktop di Google ogni giorno i monitor sostano qualcosa come 550.000 ore. Se ogni utente utilizzasse la schermata di Google per intero, il passaggio ad un background nero farebbe risparmiare un totale di circa 15 (da 74 a 59) watt. Questo si tradurrebbe in un risparmio globale di 8.3 Megawatt/ora al giorno, o circa 3000 Megawatt/ora l’anno, davvero un bella quantità di energia, per un così piccolo sforzo.
Quali altri gesti quotidiani posso compiere per contribuire a migliorare l’ambiente?
Lo stesso discorso vale per tutti gli altri siti, anche meno cliccati di Google. Non è necessario avere solo pagine nere, basterebbe avere un design a basso wattaggio, come il sito EMERGY-C suggerisce. Noi per aiutarvi, pubblichiamo la loro “paletta” di colori a basso wattaggio. Fate come noi, e usateli per i vostri siti e i vostri blog.
Blackr
Altri benefici
Lavorare su uno schermo scuro è più riposante per la vista e contribuisce ad ridurre il contrasto tra monitor e ambiente, per chi è abituato a lavorare anche a notte fonda.
sabato 13 settembre 2008
Appello alla Gelmini...
La loro crescita e affermazione professionale...ebbene si...né hanno tirata fuori un'altra.
Proprio questa mattina ascoltavo su una delle nostre ( diciamo "loro" ) reti da propaganda politica un intervista al ministro dell'istruzione..la Gelmini...si parlava di rilancio della figura del docente..di carriera...della loro importanza proprio per la funzione di educare l'italiano futuro...quindi di rivalutare un mestiere comunemente rilegato ad una retribuzione da fame ( chiaramente nell'ambito statale ).
Un discorso il suo indubbiamente interessante...sia chiaro..ma che come sempre esula dal toccare punti focali del deficit culturale italiano.
In uno dei miei vaneggiamenti pomeridiani...causati probabilmente da uno studio troppo pressante...ponderavo la necessità di ricostituire l'insegnamento della storia ai nuovi studenti.
Mi vien da ridere pensando agli argomenti inutili che io stesso dovetti imparare senza coglierne assolutamente il significato...si perdono anni a narrare periodi inutili..letteralmente impalpabili..per la crescita sociale del giovane. Quanto si insiste su idiozie pre romaniche...sulle mille gesta di Annibale...sull'uomo che 350.000 anni fa apparve nell'africa...sugli ottomani che erano ossessionati dalle loro mire espansionistiche...fenici..cartagine...crolla l'impero romano..medioevo...re inglesi..francesi...lotte...io vorrei porre un limite nella trattazione di questi argomenti...qualcuno in risposta mi rifilerà frasi fatte quali: Chi non conosce la storia è schiavo delle mode!!
Questa è la storia che permette di aprire gli occhi ai giovani...ma nella maggior parte dei casi sono argomenti che i libri di testo trattano minimamente...snobbano..sono argomenti scomodi e destabilizzanti...non possono essere insegnati..ne va del controllo politico su un paese inetto..di italiani idioti, ignoranti, ipocriti e senza voglia di tirar fuori la testa dalla sabbia.
Insegnare la nascita delle dottrine politiche alle generazioni che tutt'ora crescono...la loro evoluzione..gli scandali..il loro puntuale crollo...permette di sviluppare un anima sociale cosciente del potere di cittadino che possiede...non avremo più generazioni che si re-iterano, di ragazzi..a cui hanno avulso il cervello...i quali già nella loro assurda idiozia e banalità da 12enne privo di stimoli...sono portati a schierarsi con le solite due stupidissime, vegognose e luride parti che tutti noi conosciamo: fascismo-cominismo.....nero-rosso....crick e crock....sempre...ogni anno..ogni persona...sempre le solite baggianate...persone che non hanno alcun basamento storico che si improvvisano grandi oratori...emanano dal loro inutile orefizio orale discorsi al limite dell'assurdo....La cosa triste è che questa lotta bambinesca si protrae fino alla maggiore età...le boiate si accrescono..diventa uno stile di vita vuoto...sono burattini votanti..ma che non hanno alcuna idea su ciò che comporta essere cittadino..sono figure che conoscono esclusivamente ( parte ) dei loro diritti...doveri niente...sono fantocci che definire senzienti è un offesa a chi realmente ha limitate capacità cognitive...
Mi rendo conto che nei loro confronti dovrei essere più tollerante...almeno in uno stato di moralisti falsi cattolici come il nostro si dovrebbere conoscere l'insegnamento di quel falegname di 2000 anni fa...rispetta il tuo prossimo....beh ci si prova.
Tornando alla sostanza del discorso..sento la necessità che vi sia un forte ed imparziale insegnamento della vera storia..quella recente..l'italia del dopo guerra...l'italia della dc...della corruzione..della mafia..delle stragi...del piombo...dei rivoluzionari...degli imprenditori...dei neofascisti...della destra socialista...di craxi..berlusconi..del pci..berlinguer...e di mostrare esempi di veri presidenti..come Pertini..non come quel verme di Napolitano..presidente dei parlamentari..capace solo ad indignarsi...e dire:morti bianche? Ora basta!
L'italia può rinascere solo se il popolo è cosciente di ciò che rappresenta...dei suoi poteri...e anche chi lo governa...solo in questo modo può compiere scelte sensate con il suo voto..può scegliere la legalità...la trasparenza...
Lorenzo
giovedì 11 settembre 2008
Tifosi? no vandali
il tifo violento imperversa nei nostri stadi. Un malcostume che ormai pochi paesi continuano ad adottare : Italia, Spagna in Europa e molti paesi sud-americani. Non si può criminalizzare una sola tifoseria: napoli, roma, lazio, atalanta, milan, inter, juve ecc... purtroppo i "coglioni" sono ovunque. E' una chiara fotografia di come la società Italiana sia in piena crisi e di come lo Stato sia totalmente incapace di punire e colpire un gruppo di facinorosi.
mercoledì 10 settembre 2008
Ricostruire il big bang
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Cern, attivato l'acceleratore Lhc"E' andato tutto come previsto"
Le particelle hanno percorso senza problemi i 27 chilometri del tunnel
Il problema tecnico. Nella notte, durante i preparativi per il test della mattina, il Cern aveva comunicato che erano stati rilevati alcuni "piccoli problemi elettrici", che non hanno tuttavia impedito lo svolgimento dell'esperimento preliminare.
venerdì 5 settembre 2008
La giunta giovanile di Anzio e Nettuno
sabato 30 agosto 2008
"Riapre USA e JETTA"
Fabio.
ATTENZIONE
venerdì 22 agosto 2008
BASTA MORTI SULLE STRADE
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Grazie, Simone
martedì 19 agosto 2008
Ringraziamento
sabato 2 agosto 2008
"IL COMITATO VA IN FERIE"
Incontro con la stampa, ferrovie e spiagge
martedì 29 luglio 2008
Ostaggi degli abusivi
Riporto un articolo recentemente pubblicato dall'Adiconsum sulle spiagge:
"[..]Lo stabilimento balneare deve dunque, sempre lasciare un lembo di spiaggia, 5 metri a partire dalla riva, in cui tutti possono appoggiare vestiti o stendersi per prendere il sole, senza ingombrarla con ombrelloni o sedie a sdraio. Secondo Adiconsum è dunque compito dei titolari assicurarsi che sia garantito il libero accesso. è [...]Nei giorni scorsi i Verdi avevano ribadito che la legge, per la prima volta, consente di accedere alle spiagge passando per gli stabilimenti balneari non solo per il transito ma anche per la balneazione. L'Adiconsum insiste, dunque, che chiedere di pagare il transito costituisce un'infrazione all'art. 1, comma 251 della Finanziaria 2006. Una violazione che si invitano i bagnanti a segnalare e denunciare alle autorità: Capitaneria di Porto, carabinieri e polizia municipale. E' diritto dei vacanzieri non dover percorrere chilometri per trovare una spiaggia non in concessione: sulle coste, dunque, devono alternarsi stabilimenti e spiagge libere. Troppo spesso capita, invece, che gli arenili destinati al pubblico siano collocati in zone difficili da raggiungere. Ecco perché, sottolinea Adiconsum, occorre recuperare un "equilibrio", così come previsto dalla legge. E poi la pulizia: un diritto dei bagnanti anche per le spiagge libere. Deve essere cura dei vacanzieri non lasciare cartacce e bottiglie sulla spiaggia a fine giornata, ma garantire la pulizia della spiaggia spetta ai Comuni. Se, però, non provvedono, il compito passa ai titolari delle concessioni adiacenti. E' diritto dei bagnanti - aggiunge Adiconsum - poter accedere agli stabilimenti ad un prezzo equo. Qualità e costo dei servizi offerti dovrebbero essere equilibrati. Spesso, però, accordi tra i gestori, li mantengono al di sopra del loro effettivo costo."
Simone.
giovedì 17 luglio 2008
La "nuova stazione"
mercoledì 16 luglio 2008
PRECISAZIONI
Comitato Giovani Lavinio
lunedì 7 luglio 2008
INCONTRO CON IL SINDACO
domenica 6 luglio 2008
"termovalorizzatori" i pareri discordi
- La prima domanda che le voglio fare è se le centrali turbogas producono polveri sottili?
Si, ne producono abbastanza. Una turbogas normale di circa 780 Megawatt produce intorno alle 200-250 tonnellate per anno di polveri PM 10, cioè quelle grossolane.
- Quelle primarie o secondarie? Sto parlando di quelle primarie.
- In Italia le valutazioni di impatto ambientale, le cosiddette VIA,tengono conto di queste polveri?
Allora, delle primarie dovrebbero tenerne conto mentre delle secondarie poco o niente purtroppo. Quelle secondarie spesso sono prevalenti anche perchè si formano in aria e passano da qualsiasi filtro. Non c’è filtro che tenga perché sono nei gas che si condensano in aria anche ad una certa distanza dal camino della centrale turbogas. Non se ne tiene conto perché non sanno valutarle. Sono in effetti anche difficili da valutare. Quindi non se ne tiene conto ma in realtà ci sono! Il fatto che noi non riusciamo a misurare, non riusciamo a pesarle non vuol dire che non ci sono e non ci sono pericoli, che non sono pericolose. Sappiamo che ci sono ma non sappiamo come fare ad andare a valutarle in maniera corretta.
- Quindi per riassumere quali sono per la popolazione i pericoli di una turbogas?
Intanto i pericoli sono quelli di queste polveri sottili. Sono qualche centinaia di tonnellate di polveri primarie più chissa quante polveri secondarie che nessuno ha mai veramente misurato.L’altro problema è un problema non primariamente ambientale è che queste centrali sono molto vulnerabili dal punta di vista strategico in quanto potrebbero essere obiettivo di terrorismo ecc. cosiccome i gasdotti transcontinentali anchessi critici dal punto di vista della sicurezza.Poi c’è il problema strategico della scelta energetica perché in Italia non abbiamo queste fonti energetiche,ossia ne abbiamo in quantità irrisorie e siamo quindi costretti ad importare il gas naturale da Algeria, Russia, Medio Oriente tutti paesi molto critici per noi, molto arischio. Ci possono tagliare i rifornimenti come e quando vogliono emetterci veramente al freddo ed a piedi. Quindi va valutata anche dal punto di vista strategico l’opportunità di fare cose di questo genere perché diventiamo molto vulnerabili come nazione.
- Rimanendo nel discorso della pericolosità di una turbogas abbiamo il problema del rapporto nano particelle e nano patologie come avviene per gli inceneritori dei rifiuti urbani ossia dei cosiddetti termovalorizzzatori.Cioè esiste quindi la relazione tra i particolati prodotti da una turbogase le nanopatologie?
Sì, questa relazione esiste. Ovviamente una turbogas produce molto menopolveri sottili di un inceneritore. Cioè a parità di potenza una turbogas emette molto meno particolato di un inceneritore ma emette un sacco di anidride carbonica e questo è un altro grosso problema. Inoltre andiamo contro il protocollo di Kyoto che abbiamo firmato e quindi dobbiamo pagare per comperare le quote che ci consentono di inquinare.
"Intervista a cura del Dott.Luca Zoboli - Rete cittadini Aprilia contro laturbogas"
Volevo ricordare l'articolo numero 32 della Costituzione Italiana che dice:
" La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo e l'interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può
essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione
di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana."
Riporto ora i pro che porterebbero le centrali turbogas riprendendo un articolo de "La Stampa" della dott. Bassi che ha condotto un indagine a riguardo dove analizza le varie opinioni.
" In Italia sono in fase di progettazione una decina di centrali termoelettriche a turbogas [...] ma dagli studi risulterebbero meno "puliti" di quanto ritenuto sinora. Utilizzando dati su impianti analoghi funzionanti in California è emerso che una centrale da 780 MW di potenza emetterebbe sostanze (anidride carbonica, ossido di azoto, ossidi di zolfo, monossido di carbonio, metano) che sarebbero sottostimate, se non del tutto trascurate, dai progettisti. Di parere opposto è Ivo Allegrini, direttore dell'Istituto Inquinamento Atmosferico del CNR di Roma: «Gli impianti turbogas non costituiscono assolutamente una minaccia per la salute pubblica, come dimostra lo scarso impatto ambientale di quello parmense». Tutti, comunque, concordano sul maggior rendimento e minor impatto ambientale rispetto alle centrali a carbone o a olio combustibile, che andrebbero convertite al turbogas. [...] Dopo quello del Cnr un nuovo studio congiunto delle università di Trento e Padova, sull'impatto di un impianto a Montecchio Maggiore (Vc), ha sottolineato i rischi derivanti delle emissioni di polveri fini...."
Simone.