Ci è arrivata l'indiscrezione riguardo la decisione del tribunale che ha dato l'approvazione dei lavori per la costruzione di una centrale turbogas ad Aprilia. Riproto allora l'intervista del prof. Stefano Montanari ( a lato ci sono dei filmati) che si dichara nettamente contro questa forma di energia, e che parla proprio della centrale d'Aprilia.
- La prima domanda che le voglio fare è se le centrali turbogas producono polveri sottili?
Si, ne producono abbastanza. Una turbogas normale di circa 780 Megawatt produce intorno alle 200-250 tonnellate per anno di polveri PM 10, cioè quelle grossolane.
- Quelle primarie o secondarie? Sto parlando di quelle primarie.
- In Italia le valutazioni di impatto ambientale, le cosiddette VIA,tengono conto di queste polveri?
Allora, delle primarie dovrebbero tenerne conto mentre delle secondarie poco o niente purtroppo. Quelle secondarie spesso sono prevalenti anche perchè si formano in aria e passano da qualsiasi filtro. Non c’è filtro che tenga perché sono nei gas che si condensano in aria anche ad una certa distanza dal camino della centrale turbogas. Non se ne tiene conto perché non sanno valutarle. Sono in effetti anche difficili da valutare. Quindi non se ne tiene conto ma in realtà ci sono! Il fatto che noi non riusciamo a misurare, non riusciamo a pesarle non vuol dire che non ci sono e non ci sono pericoli, che non sono pericolose. Sappiamo che ci sono ma non sappiamo come fare ad andare a valutarle in maniera corretta.
- Quindi per riassumere quali sono per la popolazione i pericoli di una turbogas?
Intanto i pericoli sono quelli di queste polveri sottili. Sono qualche centinaia di tonnellate di polveri primarie più chissa quante polveri secondarie che nessuno ha mai veramente misurato.L’altro problema è un problema non primariamente ambientale è che queste centrali sono molto vulnerabili dal punta di vista strategico in quanto potrebbero essere obiettivo di terrorismo ecc. cosiccome i gasdotti transcontinentali anchessi critici dal punto di vista della sicurezza.Poi c’è il problema strategico della scelta energetica perché in Italia non abbiamo queste fonti energetiche,ossia ne abbiamo in quantità irrisorie e siamo quindi costretti ad importare il gas naturale da Algeria, Russia, Medio Oriente tutti paesi molto critici per noi, molto arischio. Ci possono tagliare i rifornimenti come e quando vogliono emetterci veramente al freddo ed a piedi. Quindi va valutata anche dal punto di vista strategico l’opportunità di fare cose di questo genere perché diventiamo molto vulnerabili come nazione.
- Rimanendo nel discorso della pericolosità di una turbogas abbiamo il problema del rapporto nano particelle e nano patologie come avviene per gli inceneritori dei rifiuti urbani ossia dei cosiddetti termovalorizzzatori.Cioè esiste quindi la relazione tra i particolati prodotti da una turbogase le nanopatologie?
Sì, questa relazione esiste. Ovviamente una turbogas produce molto menopolveri sottili di un inceneritore. Cioè a parità di potenza una turbogas emette molto meno particolato di un inceneritore ma emette un sacco di anidride carbonica e questo è un altro grosso problema. Inoltre andiamo contro il protocollo di Kyoto che abbiamo firmato e quindi dobbiamo pagare per comperare le quote che ci consentono di inquinare.
"Intervista a cura del Dott.Luca Zoboli - Rete cittadini Aprilia contro laturbogas"
Volevo ricordare l'articolo numero 32 della Costituzione Italiana che dice:
" La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo e l'interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può
essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione
di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana."
Riporto ora i pro che porterebbero le centrali turbogas riprendendo un articolo de "La Stampa" della dott. Bassi che ha condotto un indagine a riguardo dove analizza le varie opinioni.
" In Italia sono in fase di progettazione una decina di centrali termoelettriche a turbogas [...] ma dagli studi risulterebbero meno "puliti" di quanto ritenuto sinora. Utilizzando dati su impianti analoghi funzionanti in California è emerso che una centrale da 780 MW di potenza emetterebbe sostanze (anidride carbonica, ossido di azoto, ossidi di zolfo, monossido di carbonio, metano) che sarebbero sottostimate, se non del tutto trascurate, dai progettisti. Di parere opposto è Ivo Allegrini, direttore dell'Istituto Inquinamento Atmosferico del CNR di Roma: «Gli impianti turbogas non costituiscono assolutamente una minaccia per la salute pubblica, come dimostra lo scarso impatto ambientale di quello parmense». Tutti, comunque, concordano sul maggior rendimento e minor impatto ambientale rispetto alle centrali a carbone o a olio combustibile, che andrebbero convertite al turbogas. [...] Dopo quello del Cnr un nuovo studio congiunto delle università di Trento e Padova, sull'impatto di un impianto a Montecchio Maggiore (Vc), ha sottolineato i rischi derivanti delle emissioni di polveri fini...."
Simone.
domenica 6 luglio 2008
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