Vorrei parlare del problema della tv in Italia, dopo l'azione di Grillo; restando un attimo fuori dalla manifestazione palese di Grillo e i suoi che giudica l'Italia completamente monopolizzata sull'informazione ( cosa che condivido ma che può essere discussa...), voglio portare alla luce solo alcuni dati:
dal primo gennaio 2006, con effetto retroattivo, la Corte di Giustizia Europea ha condannato l'Italia a una multa di circa 130 milioni di euro all'anno se Rete 4 non cederà a Europa 7 le frequenze che Silvio Berlusconi ha in concessione dallo Stato, questo significa lo Stato italiano deve pagare profumatamente una multa che avendo effetto retroattivo ci costerà un occhio della testa calcolando che rete 4 nasce il 4 gennaio del 1982, dopo un calcolo veloce la cifra finito il governo Berlusconi arriverà quasi ad un milione di euro. Una tassa in più che stanno pagando gli italiani. Per l'Europa l'assegnazione delle frequenze in Italia non rispetta la libera prestazione dei servizi e non ha criteri di selezione obiettivi. La sentenza europea è la terza a favore di Europa 7 dopo quelle della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato.
Mi sono un pò documentato anche grazie a quanto ha fatto emergere l'iniziativa di Grillo e sono rimasto un pò sconcertato , la storia è questa e a mio avviso ha del clamorosa ed è molto grave che ciò avvenga in un paese libero e democratico nel quale le leggi dovrebbero essere rispettate:
Nel 1999 è assegnata a Europa 7 la concessione per trasmettere sul territorio nazionale, che viene revocata a Rete 4. Per legge dopo sei mesi Europa 7 dovrebbe usare le frequenze di Rete 4. Il governo di CENTROSINISTRA non fa nulla. Nel 2002 la Corte Costituzionale stabilisce come termine ultimo per la partenza di Europa 7 il 31.12.2003. Puntuale come un conflitto di interessi arriva il decreto Berlusconi il 23.12.2003 che proroga i termini. Il decreto deve però essere firmato dal Presidente della Repubblica Ciampi: che lo firma! Francesco di Stefano, editore di Europa 7, decide di rivolgersi al Consiglio di Stato: che gli dà ragione. Forte di questa sentenza va alla Corte di Giustizia Europea: che gli dà ragione. Arriviamo al nuovo governo di CENTROSINISTRA. Il rappresentante dell’avvocatura dello Stato Italiano si presenta per difendere Rete 4 e la legge Gasparri (!?).L’Italia viene messa in mora dalla Commissione Europea per la legge Gasparri...(c'è poco da ridere ma è il colmo ahah). Gentiloni, ministro delle Comunicazioni di nomina rutelliana, non applica la decisione della corte costituzionale consiglio di stato e della corte di giustizia europea.....Anzi, va oltre, e propone un disegno di legge dai tempi lunghi e incerti che, se venisse approvato, lascerebbe le cose come stanno. La cosa più triste che Europa 7 che avrebbe tutti i diritti per trasmettere su rete 4, ha investito soldi in strutture attrezzature e tutto il resto, ma che non ha potuto utilizzare per questo sopruso assurdo che le è stato fatto. Quindi riassumendo, la cosa è molto grave e anticostituzionale, poichè il decreto firmato dall'allora presidente della repubblica Ciampi va ad impedire che si applichi una sentenza della Corte Costituzionale!!!!
Scrivo questo solo per chiarire magari chi questo periodo ha sentito parlare di problema dell'informazione, di violazione della libertà di stampa non capendoci molto visto che le televisioni non ne hanno neanche trattato veramente l'argomento.....chissà perchè poi!? Questa di rete 4 è solo una delle tante problematiche dell'informazione pubblica italiana, altra grave è il finanziamento delle testate giornalistiche che arriva dai partiti!!!! Questo è il colmo, come può un giornale, che viene finanziato dai partiti essere super-parte rispetto a temi che possono colpire esponenti del partito stesso??? Naturalmente, chi pensa che tutto questo sia solo colpa o merito del Presidente del Consiglio in carica crede male... la cosa è voluta da entrami gli schieramenti politici, basta pensare che in due anni di governo Prodi, colui che fece la sua campagna elettorale contro il conflitto d'interessi del Silvio e contro il monopolio dell'informazione, non è stato presentato neanche un disegno di legge che lo frenasse.... questo significa che la situazione fa comodo ad entrambi, chi per un verso chi per un altro. Chiudo scrivendo un passo della trasmissione Report che si è occupata proprio di ciò, per chi ha avuto modo di vedere la puntata saprà già che gli aspetta:
"Lo stato finanzia l’editoria per circa 700 milioni di euro all’anno. A chi, come, e soprattutto a che titolo vengono spesi questi soldi? Poiché in Italia si legge poco e nessun giornale riesce a vivere di sole vendite, nel 1981 fu approvata una legge, pensata proprio per dare sostegno ai giornali di idee, come i giornali di partito, penalizzati dal mercato e non sorretti dalla pubblicità e allegati. Ma nell’inchiesta di Bernardo Iovene scopriamo che in realtà i giornali considerati di partito oggi in tutto prendono il 5% degli stanziamenti. E allora il restante 95% a chi va? I lettori dei quotidiani non lo sanno, mentre lo sanno bene gli editori, che incassano corposi contributi su spese telefoniche, elettriche e costo della carta. Una fetta di finanziamenti va poi a una galassia di giornali che hanno ottenuto l’accesso ai finanziamenti grazie alla firma di due deputati, spesso di schieramento opposto, che hanno dichiarato l’appartenenza della testata a un movimento politico. Come il Giornale d’Italia, ‘Organo del movimento unitario pensionati uomini vivi’, che gira parte dei suoi contributi alla Lega. Ma non sono i soli, ci sono anche le Tv locali, per esempio Teleoggi, con i soldi pubblici ha “ringraziato” l’ex ministro Gasparri per l’attenzione dimostrata. Anche Radio Padania e Radio Maria incassano. E anche il quotidiano “Sportsman, Cavalli e Corse”. Alla fine della fiera i giornali prendono un sacco di soldi ma i giornalisti precari e sottopagati sono sempre di più."
Simone.
giovedì 15 maggio 2008
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