Non so se vi è capitato recentemente di scendere in spiaggia. Naturalmente si, visto che siamo in piena stagione estiva. Di solito il problema principale è l'acqua sporca o la spiaggia poco pulita; invece quest'anno nulla di tutto ciò: sembra che proprio nell'unico anno senza bandiera blu le cose vadano molto meglio..quasi che portasse sfortuna quella finta bandiera appesa e comprata. Il problema questa volta è un altro ed è visibile da tutti: gli abusivi hanno occupato le nostre spiagge. Chiunque tenti di andare sulla riva la sera a Lavinio, si troverà di fronte loschi individui con accenti slavi che ti invitano ( si fa per dire) ad andare via dicendo che la spiaggia è PRIVATA!!! Alla domanda: chi è il proprietario? I giovani ubriachi ti rispondono che è dei proprietari di quei "casermoni" ex abusivi che deturpano il nostro paesaggio. Dunque non solo questi signorotti che vengono a trascorrere le vacanze qui hanno rovinato il nostro paese con quelle case terribili e di dubbio gusto, senza chiederci a quale fogna siano allacciate..., ma per di più affermano di vantare diritti di proprietà sulle nostre pubbliche spiagge. Vi potremmo raccontare di un ragazzo, nostro conoscente, che ha dovuto effettuare un'operazione al volto dopo che uno di questi "uomini sicurezza", pagati a nero si intende, gli ha tirato un pugno mentre lui era girato. Queste sono le cose che accadono sul nostro litorale. In una località turistica non si può nemmeno accedere al mare che non solo è totalmente al buio ( mentre se andate ad Ostia e Latina sembra di essere in pieno giorno) ma addirittura chi non dovrebbe star lì, e ci sta grazie ad una vergognosa legge tutta italiana, si permette di pagare gente per cacciare chi vuole entrare su un proprietà ripeto PUBBLICA. Abbiamo notato che la stessa situazione si verifica a Lido dei Pini, dove appena scendi ti si presenta davanti un vigilante che ti spara una torcia in faccia come fossi un ladro e ti intima di andartene nonostante tua sia in piena spiaggia libera, distante circa 900 metri dalle case tutte abusive ( quelle si..) che si trovano sulla riva. Ora chi vi dirà che quelli sono pagati dai proprietari degli stabilimenti, vi dirà una cavolata: questi si sono organizzati tra di loro con una società di vigilanti che controlla il litorale e che certo non ti caccia se stai su una spiaggia libera. Premettendo che anche questi compiono delle irregolarità poiché vietano molto spesso l'accesso, su questo non vogliamo discutere perché magari avranno i loro buoni motivi ( furti, danni ecc..). Ma non permetteremo che chi abusivamente occupò una parte della spiaggia si arroghi il diritto di decidere se puoi entrare o no. Non possiamo sopportare che un vigilante si permetta di chiederti i documenti , senza nessun diritto e che naturalmente nessuno di noi gli ha dato, di spararti una torcia in faccia e di minacciarti; ma tanto meno permetteremo che un gruppo di slavi ubriachi faccia la guardia ai nostri mari. La situazione è stata diverse volte presentata al sindaco che ci invitava a contattare i carabinieri in questi casi: faremo di più a breve. parleremo con l'assessore al turismo di Anzio e se le cose non cambieranno inizieremo a denunciare la cosa ai carabinieri, chiamando in causa i proprietari di queste case, chi paga questi individui e l'assessore stesso che non risponderà a noi ma alla legge italiana che chiaramente stabilisce le spiagge un bene pubblico. Lasciateci almeno questo.
Riporto un articolo recentemente pubblicato dall'Adiconsum sulle spiagge:
"[..]Lo stabilimento balneare deve dunque, sempre lasciare un lembo di spiaggia, 5 metri a partire dalla riva, in cui tutti possono appoggiare vestiti o stendersi per prendere il sole, senza ingombrarla con ombrelloni o sedie a sdraio. Secondo Adiconsum è dunque compito dei titolari assicurarsi che sia garantito il libero accesso. è [...]Nei giorni scorsi i Verdi avevano ribadito che la legge, per la prima volta, consente di accedere alle spiagge passando per gli stabilimenti balneari non solo per il transito ma anche per la balneazione. L'Adiconsum insiste, dunque, che chiedere di pagare il transito costituisce un'infrazione all'art. 1, comma 251 della Finanziaria 2006. Una violazione che si invitano i bagnanti a segnalare e denunciare alle autorità: Capitaneria di Porto, carabinieri e polizia municipale. E' diritto dei vacanzieri non dover percorrere chilometri per trovare una spiaggia non in concessione: sulle coste, dunque, devono alternarsi stabilimenti e spiagge libere. Troppo spesso capita, invece, che gli arenili destinati al pubblico siano collocati in zone difficili da raggiungere. Ecco perché, sottolinea Adiconsum, occorre recuperare un "equilibrio", così come previsto dalla legge. E poi la pulizia: un diritto dei bagnanti anche per le spiagge libere. Deve essere cura dei vacanzieri non lasciare cartacce e bottiglie sulla spiaggia a fine giornata, ma garantire la pulizia della spiaggia spetta ai Comuni. Se, però, non provvedono, il compito passa ai titolari delle concessioni adiacenti. E' diritto dei bagnanti - aggiunge Adiconsum - poter accedere agli stabilimenti ad un prezzo equo. Qualità e costo dei servizi offerti dovrebbero essere equilibrati. Spesso, però, accordi tra i gestori, li mantengono al di sopra del loro effettivo costo."
Simone.
martedì 29 luglio 2008
giovedì 17 luglio 2008
La "nuova stazione"
I lavori della stazione sono iniziati e a dire il vero sono già quasi terminati. I muri esterni sono già stati verniciati e sistemati, le vetrate sono state cambiate e le sedie per l'attesa risistemate. Possiamo dire che piano piano si sta tornando alla normalità.... la squadra che sta lavorando alla restaurazione si sta dimostrando veloce e davvero capace. I muri interni e esterni verrano decorati dai disegni di un artista locale che molti di noi conoscono con il nome di "zampetta" che già ha eseguito lavori in diverse stazioni della zona. Il lavoro da fare ora è quello di mantenere questa situazione e cercare di proporre diverse idee per tenerla viva, per fare questo si ha bisogno della partecipazione di tutti i cittadini di Lavinio e non, e di tutti i comitati locali presenti. Nella prossima riunione dei "comitati riuniti" proporremo di creare un gruppo di lavoro per proporre iniziative e cercare di collaborare tutti a tener viva la nuova stazione.
mercoledì 16 luglio 2008
PRECISAZIONI
Dopo le continue voci e falsità che stanno girando, volevamo precisare che il "COMITATO GIOVANI LAVINIO" è totalmente indipendente e non è affatto un organo appartenente a nessun gruppo della zona. Il comitato ha collaborato con il " Comitato per Lavinio" ma non è, come erroneamente viene definito da alcune persone che si prendono la libertà di dire cose non vere in giro, un sotto organo di nessun associazione. Chiariamo che non esiste nessun GOG o cose simili nome che ci è stato dato persino sui giornali senza per altro essere stati interpellati a riguardo. La precisazione è d'obbligo dopo che ci è stato riferito che alle ultime riunioni con i dirigenti delle ferrovie dello stato qualcuno in nostra assenza ( voluta proprio da queste persone che avevano il compito di chiamarci ma non l'hanno fatto per estrometterci dal discorso) si sono permesse di dire che noi siamo loro " dipendenti". Il Comitato Giovani Lavinio smentisce tutto ciò considerando chi compie questi atti persone poco serie e irrispettose, che puntano solo a fare i loro interessi nonostante si proclamino beniamini della patria; cosa ancora più triste è che a compiere questi gesti sono persone di età avanzata che vantano la loro saggezza e poi fanno certe vigliaccate. Per la questione stazione, tutti sanno il lavoro che abbiamo svolto: ho parlato con il responsabile, noi non vogliamo gloria e altro stiamo ancora collaborando per trovare una soluzione duratura, ma come sempre sul carro dei vincitori vogliono salirci tutti.. che lo facciano, ma che nessuno si permetta di mettere in discussione ciò che stiamo facendo. Dalla nostra ultima riunione abbiamo tirato fuori diverse idee che non scrivo visto il clima di sciacallaggio che aleggia in questi giorni, ma che state sicuri presenteremo a chi di dovere.
Comitato Giovani Lavinio
Comitato Giovani Lavinio
lunedì 7 luglio 2008
INCONTRO CON IL SINDACO
Questa mattina alle ore 11,00 ci siamo recati nell'ufficio del sindaco Luciano Bruschini per avere con lui un confronto su alcuni temi. Come prima cosa abbiamo parlato della stazione, chiedendo al sindaco di aiutarci a mantenere la situazione di restauro anche dopo che i lavori finiranno. La sua risposta è stata quella di garantirci un servizio di video sorveglianza che controlli dalla zona ponte fin tutto il piazzale della stazione, e la promessa di fare una richiesta alle ferrovie per mettere un presidio dei vigili urbani proprio li. Il discorso si è spostato poi sulla questione viabilità e turismo.... il sindaco era ben cosciente della situazione turistica non eccezionale, anche se con piacere sottolineava la forte presenza di bagnanti sul litorale nei giorni feriali; si lamentava del fatto che ad Anzio non ci sono alberghi e i pochi che ci sono non son certo di grande qualità. Precisavamo al sindaco che per il turismo è molto importante il collegamento con i centri urbani attraverso infrastrutture adeguate e mezzi appositi per i turisti ( navetta...). Abbiamo chiesto al sig. Bruschini di incentivare chi volesse sfruttare la spiaggia per aprire locali notturni posti d'intrattenimento... ma ci rispondeva dicendo che questo era molto difficile poiché gli abitanti adiacenti all'accesso delle spiagge ( i famosi abusivi che hanno condonato aggiungiamo...) si lamentano con esposti e denunce per il volume della musica. Tra le nostre proposte c'è stato l'ampliamento della biblioteca comunale e un collegamento Wi-fi creando una connessione mobile nel paese ( come già è possibile effettuare a Roma e in molte altre zone) anche qui il sindaco ignorando un pò la materia essendo dicaimo avanti d'età ci diceva che ogni volta che occorre mettere un'antenna è una battaglia poiché nessuno la vuole vicino casa. L'ultima richiesta era l'avere chiarimenti sul discorso rifiuti....Bruschini ha rivelato che le difficoltà ci sono e sono molte ma che è più un problema di tempistica, poiché ci sono complicazioni nella gara d'appalto e molti operatori ecologici non accettano di fare dei turni in più usufruendo di straordinari. Ringraziamo il sindaco per l'attenzione che ci ha rivolto invitandoci quando vogliamo ad andare a trovarlo come già ci aveva promesso qualche mese fa; nel ringraziarlo siamo comunque ben coscienti che i lavori da fare sono tanti e impegnativi....si è insidiato da pochi mesi e crediamo necessiti di tempo prima di poter dire: le cose vanno o no! Noi abbiamo deciso di metterci a disposizione della sua amministrazione cercando di dare un aiuto con proposte e iniziative, fermo restando che siamo pronti a contrastare quelle scelte che riteniamo inopportune e dannose alla collettività.
domenica 6 luglio 2008
"termovalorizzatori" i pareri discordi
Ci è arrivata l'indiscrezione riguardo la decisione del tribunale che ha dato l'approvazione dei lavori per la costruzione di una centrale turbogas ad Aprilia. Riproto allora l'intervista del prof. Stefano Montanari ( a lato ci sono dei filmati) che si dichara nettamente contro questa forma di energia, e che parla proprio della centrale d'Aprilia.
- La prima domanda che le voglio fare è se le centrali turbogas producono polveri sottili?
Si, ne producono abbastanza. Una turbogas normale di circa 780 Megawatt produce intorno alle 200-250 tonnellate per anno di polveri PM 10, cioè quelle grossolane.
- Quelle primarie o secondarie? Sto parlando di quelle primarie.
- In Italia le valutazioni di impatto ambientale, le cosiddette VIA,tengono conto di queste polveri?
Allora, delle primarie dovrebbero tenerne conto mentre delle secondarie poco o niente purtroppo. Quelle secondarie spesso sono prevalenti anche perchè si formano in aria e passano da qualsiasi filtro. Non c’è filtro che tenga perché sono nei gas che si condensano in aria anche ad una certa distanza dal camino della centrale turbogas. Non se ne tiene conto perché non sanno valutarle. Sono in effetti anche difficili da valutare. Quindi non se ne tiene conto ma in realtà ci sono! Il fatto che noi non riusciamo a misurare, non riusciamo a pesarle non vuol dire che non ci sono e non ci sono pericoli, che non sono pericolose. Sappiamo che ci sono ma non sappiamo come fare ad andare a valutarle in maniera corretta.
- Quindi per riassumere quali sono per la popolazione i pericoli di una turbogas?
Intanto i pericoli sono quelli di queste polveri sottili. Sono qualche centinaia di tonnellate di polveri primarie più chissa quante polveri secondarie che nessuno ha mai veramente misurato.L’altro problema è un problema non primariamente ambientale è che queste centrali sono molto vulnerabili dal punta di vista strategico in quanto potrebbero essere obiettivo di terrorismo ecc. cosiccome i gasdotti transcontinentali anchessi critici dal punto di vista della sicurezza.Poi c’è il problema strategico della scelta energetica perché in Italia non abbiamo queste fonti energetiche,ossia ne abbiamo in quantità irrisorie e siamo quindi costretti ad importare il gas naturale da Algeria, Russia, Medio Oriente tutti paesi molto critici per noi, molto arischio. Ci possono tagliare i rifornimenti come e quando vogliono emetterci veramente al freddo ed a piedi. Quindi va valutata anche dal punto di vista strategico l’opportunità di fare cose di questo genere perché diventiamo molto vulnerabili come nazione.
- Rimanendo nel discorso della pericolosità di una turbogas abbiamo il problema del rapporto nano particelle e nano patologie come avviene per gli inceneritori dei rifiuti urbani ossia dei cosiddetti termovalorizzzatori.Cioè esiste quindi la relazione tra i particolati prodotti da una turbogase le nanopatologie?
Sì, questa relazione esiste. Ovviamente una turbogas produce molto menopolveri sottili di un inceneritore. Cioè a parità di potenza una turbogas emette molto meno particolato di un inceneritore ma emette un sacco di anidride carbonica e questo è un altro grosso problema. Inoltre andiamo contro il protocollo di Kyoto che abbiamo firmato e quindi dobbiamo pagare per comperare le quote che ci consentono di inquinare.
"Intervista a cura del Dott.Luca Zoboli - Rete cittadini Aprilia contro laturbogas"
Volevo ricordare l'articolo numero 32 della Costituzione Italiana che dice:
" La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo e l'interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può
essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione
di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana."
Riporto ora i pro che porterebbero le centrali turbogas riprendendo un articolo de "La Stampa" della dott. Bassi che ha condotto un indagine a riguardo dove analizza le varie opinioni.
" In Italia sono in fase di progettazione una decina di centrali termoelettriche a turbogas [...] ma dagli studi risulterebbero meno "puliti" di quanto ritenuto sinora. Utilizzando dati su impianti analoghi funzionanti in California è emerso che una centrale da 780 MW di potenza emetterebbe sostanze (anidride carbonica, ossido di azoto, ossidi di zolfo, monossido di carbonio, metano) che sarebbero sottostimate, se non del tutto trascurate, dai progettisti. Di parere opposto è Ivo Allegrini, direttore dell'Istituto Inquinamento Atmosferico del CNR di Roma: «Gli impianti turbogas non costituiscono assolutamente una minaccia per la salute pubblica, come dimostra lo scarso impatto ambientale di quello parmense». Tutti, comunque, concordano sul maggior rendimento e minor impatto ambientale rispetto alle centrali a carbone o a olio combustibile, che andrebbero convertite al turbogas. [...] Dopo quello del Cnr un nuovo studio congiunto delle università di Trento e Padova, sull'impatto di un impianto a Montecchio Maggiore (Vc), ha sottolineato i rischi derivanti delle emissioni di polveri fini...."
Simone.
- La prima domanda che le voglio fare è se le centrali turbogas producono polveri sottili?
Si, ne producono abbastanza. Una turbogas normale di circa 780 Megawatt produce intorno alle 200-250 tonnellate per anno di polveri PM 10, cioè quelle grossolane.
- Quelle primarie o secondarie? Sto parlando di quelle primarie.
- In Italia le valutazioni di impatto ambientale, le cosiddette VIA,tengono conto di queste polveri?
Allora, delle primarie dovrebbero tenerne conto mentre delle secondarie poco o niente purtroppo. Quelle secondarie spesso sono prevalenti anche perchè si formano in aria e passano da qualsiasi filtro. Non c’è filtro che tenga perché sono nei gas che si condensano in aria anche ad una certa distanza dal camino della centrale turbogas. Non se ne tiene conto perché non sanno valutarle. Sono in effetti anche difficili da valutare. Quindi non se ne tiene conto ma in realtà ci sono! Il fatto che noi non riusciamo a misurare, non riusciamo a pesarle non vuol dire che non ci sono e non ci sono pericoli, che non sono pericolose. Sappiamo che ci sono ma non sappiamo come fare ad andare a valutarle in maniera corretta.
- Quindi per riassumere quali sono per la popolazione i pericoli di una turbogas?
Intanto i pericoli sono quelli di queste polveri sottili. Sono qualche centinaia di tonnellate di polveri primarie più chissa quante polveri secondarie che nessuno ha mai veramente misurato.L’altro problema è un problema non primariamente ambientale è che queste centrali sono molto vulnerabili dal punta di vista strategico in quanto potrebbero essere obiettivo di terrorismo ecc. cosiccome i gasdotti transcontinentali anchessi critici dal punto di vista della sicurezza.Poi c’è il problema strategico della scelta energetica perché in Italia non abbiamo queste fonti energetiche,ossia ne abbiamo in quantità irrisorie e siamo quindi costretti ad importare il gas naturale da Algeria, Russia, Medio Oriente tutti paesi molto critici per noi, molto arischio. Ci possono tagliare i rifornimenti come e quando vogliono emetterci veramente al freddo ed a piedi. Quindi va valutata anche dal punto di vista strategico l’opportunità di fare cose di questo genere perché diventiamo molto vulnerabili come nazione.
- Rimanendo nel discorso della pericolosità di una turbogas abbiamo il problema del rapporto nano particelle e nano patologie come avviene per gli inceneritori dei rifiuti urbani ossia dei cosiddetti termovalorizzzatori.Cioè esiste quindi la relazione tra i particolati prodotti da una turbogase le nanopatologie?
Sì, questa relazione esiste. Ovviamente una turbogas produce molto menopolveri sottili di un inceneritore. Cioè a parità di potenza una turbogas emette molto meno particolato di un inceneritore ma emette un sacco di anidride carbonica e questo è un altro grosso problema. Inoltre andiamo contro il protocollo di Kyoto che abbiamo firmato e quindi dobbiamo pagare per comperare le quote che ci consentono di inquinare.
"Intervista a cura del Dott.Luca Zoboli - Rete cittadini Aprilia contro laturbogas"
Volevo ricordare l'articolo numero 32 della Costituzione Italiana che dice:
" La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell'individuo e l'interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può
essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione
di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana."
Riporto ora i pro che porterebbero le centrali turbogas riprendendo un articolo de "La Stampa" della dott. Bassi che ha condotto un indagine a riguardo dove analizza le varie opinioni.
" In Italia sono in fase di progettazione una decina di centrali termoelettriche a turbogas [...] ma dagli studi risulterebbero meno "puliti" di quanto ritenuto sinora. Utilizzando dati su impianti analoghi funzionanti in California è emerso che una centrale da 780 MW di potenza emetterebbe sostanze (anidride carbonica, ossido di azoto, ossidi di zolfo, monossido di carbonio, metano) che sarebbero sottostimate, se non del tutto trascurate, dai progettisti. Di parere opposto è Ivo Allegrini, direttore dell'Istituto Inquinamento Atmosferico del CNR di Roma: «Gli impianti turbogas non costituiscono assolutamente una minaccia per la salute pubblica, come dimostra lo scarso impatto ambientale di quello parmense». Tutti, comunque, concordano sul maggior rendimento e minor impatto ambientale rispetto alle centrali a carbone o a olio combustibile, che andrebbero convertite al turbogas. [...] Dopo quello del Cnr un nuovo studio congiunto delle università di Trento e Padova, sull'impatto di un impianto a Montecchio Maggiore (Vc), ha sottolineato i rischi derivanti delle emissioni di polveri fini...."
Simone.
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