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il sito di tutti quei ragazzi che vogliono dire la loro!!!

«Non chiederti che cosa può fare il tuo paese per te, ma chiediti che cosa puoi fare tu per il tuo paese»

domenica 28 settembre 2008

Due appelli

Vi portiamo a conoscenza dell'iniziativa promossa dal consigliere comunale Ivano Bernardone: è stata indetta una petizione che ha come obbiettivo quello di chiedere al Comune di Anzio che pubblichi e propagandi tutti gli atti necessari per avviare il processo partecipativo alla gara indetta dalla Regione Lazio attraverso la legge regionale ( art. 34 L.R. del 28 dicembre 2007 n. 26), che consente ai comuni di realizzare opere di riqualificazione dei quartieri su proposta diretta dei cittadini e che stanza fino a 300.000 euro annui per ogni comune nel triennio 2008- 2010 per progetti di iniziative popolari. Si chiede dunque, che il Comune consenta ai cittadini di Lavinio di proporre o sostenere progetti ed accedere a finanziamenti che possono contribuire in modo significativo alla realizzazione di opere di riqualificazione di Via Valle Schioia e Piazza della Stazione di Lavinio. Il Comitato Giovani Lavinio, abbraccia questa iniziativa e sollecita tutti coloro che sono interessati a partecipare, a contattarci per darci la loro firma.


Vi segnaliamo poi la situazione critica che sta colpendo il movimento antimafia di " Adesso ammazzateci tutti" promosso dai ragazzi di Locri. Il nostro comitato è molto vicino ai nostri amici calabresi; il rischio è che il movimento venga chiuso per mancanza di fondi e l'incapacità di coprire le spese. Conoscendo il lavoro che questi coraggiosi ragazzi stanno svolgendo in quel di Locri, un paese martoriato dalle mafie, chiediamo a tutti di contribuire anche solo simbolicamente ad aiutare questo movimento. Potete farlo direttamente dal loro sito:
http://www.ammazzatecitutti.org/
o contattando noi del comitato che provvederemo a inviare a questi ragazzi la donazione ( naturalmente vi certificheremo che la donazione è stata inviata!!!!). Cerchiamo di fare il possibile grazie.

Simone.

sabato 20 settembre 2008

In memoria di una grande donna e scrittrice.





Il 15 settembre 2006 moriva a Firenze la più grande scrittice italiana contemporanea. Oriana Fallaci, una donna coraggiosa, vera.... che non temeva il giudizio, che lottava per al democrazia e per il rispetto dell'uomo. Un inviata di guerra ( e che guerra), quella guerra che non si fa premendo un botte, ma andando li sparando e uccidendo. Lei c'era, lei raccontava, così come si racconta la realtà. Compagna del patrota greco che perse la vita per difendere la democrazia in Grecia, scrttrice di libri fantastici, trascorse i suoi ultimi anni a Manhattan poichè nonv edeva più in Firenze, in Italia e in Europa, quell'orgoglio, quella rabbia e quella passione che ci hanno reso grandi. Riporto un suo articolo dal quale prende spunto il suo libro " La rabbia e l'orglio" è solo una parte ma consiglio a tutti di leggerla, vi ruberà 5 minuti ma ne vale al pena:

- Ero a casa, la mia casa è nel centro di Manhattan, e alle nove in punto ho avuto la sensazione d' un pericolo che forse non mi avrebbe toccato ma che certo mi riguardava. La sensazione che si prova alla guerra, anzi in combattimento, quando con ogni poro della tua pelle senti la pallottola o il razzo che arriva, e rizzi gli orecchi e gridi a chi ti sta accanto: «Down! Get down! Giù! Buttati giù». L' ho respinta. Non ero mica in Vietnam, non ero mica in una delle tante e fottutissime guerre che sin dalla Seconda Guerra Mondiale hanno seviziato la mia vita! Ero a New York, perbacco, in un meraviglioso mattino di settembre, anno 2001. Ma la sensazione ha continuato a possedermi, inspiegabile, e allora ho fatto ciò che al mattino non faccio mai. Ho acceso la Tv. Bè, l' audio non funzionava. Lo schermo, sì. E su ogni canale, qui di canali ve ne sono quasi cento, vedevi una torre del World Trade Center che bruciava come un gigantesco fiammifero. Un corto circuito? Un piccolo aereo sbadato? Oppure un atto di terrorismo mirato? Quasi paralizzata son rimasta a fissarla e mentre la fissavo, mentre mi ponevo quelle tre domande, sullo schermo è apparso un aereo. Bianco, grosso. Un aereo di linea. Volava bassissimo. Volando bassissimo si dirigeva verso la seconda torre come un bombardiere che punta sull' obiettivo, si getta sull' obiettivo. Sicché ho capito. Ho capito anche perché nello stesso momento l' audio è tornato e ha trasmesso un coro di urla selvagge. Ripetute, selvagge. «God! Oh, God! Oh, God, God, God! Gooooooood! Dio! Oddio! Oddio! Dio, Dio, Dioooooooo!» E l' aereo s' è infilato nella seconda torre come un coltello che si infila dentro un panetto di burro. Erano le 9 e un quarto, ora. E non chiedermi che cosa ho provato durante quei quindici minuti. Non lo so, non lo ricordo. Ero un pezzo di ghiaccio. Anche il mio cervello era ghiaccio. Non ricordo nemmeno se certe cose le ho viste sulla prima torre o sulla seconda. La gente che per non morire bruciata viva si buttava dalle finestre degli ottantesimi o novantesimi piani, ad esempio. Rompevano i vetri delle finestre, le scavalcavano, si buttavano giù come ci si butta da un aereo avendo addosso il paracadute, e venivano giù così lentamente. Agitando le gambe e le braccia, nuotando nell' aria. Sì, sembravano nuotare nell' aria. E non arrivavano mai. Verso i trentesimi piani, però, acceleravano. Si mettevano a gesticolar disperati, suppongo pentiti, quasi gridassero help-aiuto-help. E magari lo gridavano davvero. Infine cadevano a sasso e paf!
Sai, io credevo d' aver visto tutto alle guerre. Dalle guerre mi ritenevo vaccinata, e in sostanza lo sono. Niente mi sorprende più. Neanche quando mi arrabbio, neanche quando mi sdegno. Però alle guerre io ho sempre visto la gente che muore ammazzata. Non l' ho mai vista la gente che muore ammazzandosi cioè buttandosi senza paracadute dalle finestre d' un ottantesimo o novantesimo o centesimo piano. Alle guerre, inoltre, ho sempre visto roba che scoppia. Che esplode a ventaglio. E ho sempre udito un gran fracasso. Quelle due torri, invece, non sono esplose. La prima è implosa, ha inghiottito se stessa. La seconda s' è fusa, s' è sciolta. Per il calore s' è sciolta proprio come un panetto di burro messo sul fuoco. E tutto è avvenuto, o m' è parso, in un silenzio di tomba. Possibile? C' era davvero, quel silenzio, o era dentro di me? Devo anche dirti che alle guerre io ho sempre visto un numero limitato di morti. Ogni combattimento, duecento o trecento morti. Al massimo, quattrocento. Come a Dak To, in Vietnam. E quando il combattimento è finito, gli americani si son messi a raccattarli, contarli, non credevo ai miei occhi. Nella strage di Mexico City, quella dove anch' io mi beccai un bel po' di pallottole, di morti ne raccolsero almeno ottocento. E quando credendomi morta mi scaraventarono nell' obitorio, i cadaveri che presto mi ritrovai intorno e addosso mi sembrarono un diluvio. Bè, nelle due torri lavoravano quasi cinquantamila persone. E ben pochi hanno fatto in tempo ad evacuare. Gli ascensori non funzionavano più, ovvio, e per scendere a piedi dagli ultimi piani ci voleva un' eternità. Fiamme permettendo.
Non lo conosceremo mai, il numero dei morti. (Quarantamila, quarantacinquemila...?). Gli americani non lo diranno mai. Per non sottolineare l' intensità di questa Apocalisse. Per non dar soddisfazione a Usama Bin Laden e incoraggiare altre Apocalissi. E poi le due voragini che hanno assorbito le decine di migliaia di creature son troppo profonde. Al massimo gli operai dissottèrrano pezzettini di membra sparse. Un naso qui, un dito là. Oppure una specie di melma che sembra caffè macinato e invece è materia organica. Il residuo dei corpi che in un lampo si polverizzarono. Ieri il sindaco Giuliani ha mandato altri diecimila sacchi. Ma sono rimasti inutilizzati. Che cosa sento per i kamikaze che sono morti con loro? Nessun rispetto. Nessuna pietà. No, neanche pietà. Io che in ogni caso finisco sempre col cedere alla pietà. A me i kamikaze cioè i tipi che si suicidano per ammazzare gli altri sono sempre stati antipatici, incominciando da quelli giapponesi della Seconda Guerra Mondiale. Non li ho mai considerati Pietri Micca che per bloccar l' arrivo delle truppe nemiche danno fuoco alle polveri e saltano in aria con la cittadella, a Torino. Non li ho mai considerati soldati. E tantomeno li considero martiri o eroi, come berciando e sputando saliva il signor Arafat me li definì nel 1972. (Ossia quando lo intervistai ad Amman, luogo dove i suoi marescialli addestravano anche i terroristi della Baader-Meinhof). Li considero vanesi e basta. Vanesi che invece di cercar la gloria attraverso il cinema o la politica o lo sport la cercano nella morte propria e altrui. Una morte che invece del Premio Oscar o della poltrona ministeriale o dello scudetto gli procurerà (credono) ammirazione. E, nel caso di quelli che pregano Allah, un posto nel Paradiso di cui parla il Corano: il Paradiso dove gli eroi si scopano le Urì. Scommetto che sono vanesi anche fisicamente.
Ho sotto gli occhi la fotografia dei due kamikaze di cui parlo nel mio «Insciallah»: il romanzo che incomincia con la distruzione della base americana (oltre quattrocento morti) e della base francese (oltre trecentocinquanta morti) a Beirut. Se l' erano fatta scattare prima d' andar a morire, quella fotografia, e prima d' andar a morire erano stati dal barbiere. Guarda che bel taglio di capelli. Che baffi impomatati, che barbetta leccata, che basette civettuole... Eh! Chissà come friggerebbe il signor Arafat ad ascoltarmi. Sai, tra me e lui non corre buon sangue. Non mi ha mai perdonato né le roventi differenze di opinione che avemmo durante quell' incontro né il giudizio che su di lui espressi nel mio libro «Intervista con la storia». Quanto a me, non gli ho mai perdonato nulla. Incluso il fatto che un giornalista italiano imprudentemente presentatosi a lui come «mio amico», si sia ritrovato con una rivoltella puntata contro il cuore. Ergo, non ci frequentiamo più. Peccato. Perché se lo incontrassi di nuovo, o meglio se gli concedessi udienza, glielo urlerei sul muso chi sono i martiri e gli eroi. Gli urlerei: illustre Signor Arafat, i martiri sono i passeggeri dei quattro aerei dirottati e trasformati in bombe umane. Tra di loro la bambina di quattro anni che si è disintegrata dentro la seconda torre. Illustre Signor Arafat, i martiri sono gli impiegati che lavoravano nelle due torri e al Pentagono. Illustre Signor Arafat, i martiri sono i pompieri morti per tentar di salvarli. E lo sa chi sono gli eroi? Sono i passeggeri del volo che doveva buttarsi sulla Casa Bianca e che invece si è schiantato in un bosco della Pennsylvania perché loro si son ribellati! Per loro sì che ci vorrebbe il Paradiso, illustre Signor Arafat. Il guaio è che ora fa Lei il capo di Stato ad perpetuum. Fa il monarca. Rende visita al Papa, afferma che il terrorismo non le piace, manda le condoglianze a Bush. E nella sua camaleontica abilità di smentirsi, sarebbe capace di rispondermi che ho ragione. Ma cambiamo discorso. Io sono molto ammalata, si sa, e a parlare con gli Arafat mi viene la febbre. Preferisco parlare dell'invulnerabilità che tanti, in Europa, attribuivano all'America. Invulnerabilità? Ma come invulnerabilità?!? Più una società è democratica e aperta, più è esposta al terrorismo. Più un paese è libero, non governato da un regime poliziesco, più subisce o rischia i dirottamenti o i massacri che sono avvenuti per tanti anni in Italia in Germania e in altre regioni d' Europa. E che ora avvengono, ingigantiti, in America. Non per nulla i paesi non democratici, governati da un regime poliziesco, hanno sempre ospitato e finanziato e aiutano i terroristi. L' Unione Sovietica, i paesi satelliti dell' Unione Sovietica e la Cina Popolare, ad esempio. La Libia di Gheddafi, l'Iraq, l'Iran, la Siria, il Libano arafattiano, lo stesso Egitto, la stessa Arabia Saudita di cui Usama Bin Laden è suddito, lo stesso Pakistan, ovviamente l' Afghanistan, e tutte le regioni musulmane dell' Africa. Negli aeroporti e sugli aerei di quei paesi io mi sono sempre sentita sicura. Serena come un neonato che dorme. L' unica cosa che temevo era essere arrestata perché scrivevo male dei terroristi. Negli aeroporti e sugli aerei europei, invece, mi sono sempre sentita nervosetta. Negli aeroporti e sugli aerei americani, addirittura nervosa. E a New York, due volte nervosa. (A Washington, no. Devo ammetterlo. L' aereo sul Pentagono non me lo aspettavo davvero). A mio giudizio, insomma, non è mai stato un problema di «se»: è sempre stato un problema di «quando». Perché credi che martedì mattina il mio subconscio abbia avvertito quella inquietudine, quella sensazione di pericolo? Perché credi che contrariamente alle mie abitudini abbia acceso il televisore? Perché credi che fra le tre domande che mi ponevo mentre la prima torre bruciava e l' audio non funzionava, ci fosse quella sull' attentato? E perché credi che appena apparso il secondo aereo abbia capito? Poiché l' America è il Paese più forte del mondo, il più ricco, il più potente, il più moderno, ci sono cascati quasi tutti in quel tranello. Gli americani stessi, a volte. Ma la vulnerabilità dell' America nasce proprio dalla sua forza, dalla sua ricchezza, dalla sua potenza, dalla sua modernità. La solita storia del cane che si mangia la coda. Nasce anche dalla sua essenza multi-etnica, dalla sua liberalità, dal suo rispetto per i cittadini e per gli ospiti.
Esempio: circa ventiquattro milioni di americani sono arabi-musulmani. E quando un Mustafà o un Muhammed viene diciamo dall' Afghanistan per visitare lo zio, nessuno gli proibisce di frequentare una scuola di pilotaggio per imparare a guidare un 757. Nessuno gli proibisce d' iscriversi a un' Università (cosa che spero cambi) per studiare chimica e biologia: le due scienze necessarie a scatenare una guerra batteriologica. Nessuno. Neppure se il governo teme che quel figlio di Allah dirotti il 757 oppure butti una fiala di batteri nel deposito dell' acqua e scateni una strage. (Dico «se» perché stavolta il governo non ne sapeva un bel niente e la figuraccia fatta dalla Cia e dall' Fbi va al di là d' ogni limite. Se fossi il presidente degli Stati Uniti io li caccerei tutti a pedate nei posteriori per cretineria). E detto ciò torniamo al ragionamento iniziale. Quali sono i simboli della forza, della ricchezza, della potenza, della modernità americane? Non certo il jazz e il rock and roll, il chewing-gum e l' hamburger, Broadway ed Hollywood. Sono i suoi grattacieli. Il suo Pentagono. La sua scienza. La sua tecnologia. Quei grattacieli impressionanti, così alti, così belli che ad alzar gli occhi quasi dimentichi le piramidi e i divini palazzi del nostro passato. Quegli aerei giganteschi, esagerati, che ormai usano come un tempo usavano i velieri e i camion perché tutto qui si muove con gli aerei. Tutto. La posta, il pesce fresco, noi stessi (E non dimenticare che la guerra aerea l' hanno inventata loro. O almeno sviluppata fino all' isteria). Quel Pentagono terrificante, quella fortezza che fa paura solo a guardarla. Quella scienza onnipresente, onnipossente. Quella tecnologia raggelante che in pochissimi anni ha stravolto la nostra esistenza quotidiana, la nostra millenaria maniera di comunicare, mangiare, vivere. E dove li ha colpiti, il reverendo Usama Bin Laden? Sui grattacieli, sul Pentagono. Come? Con gli aerei, con la scienza, con la tecnologia. By the way: sai cosa mi impressiona di più in questo tristo ultramiliardario, questo mancato play-boy che anziché corteggiare le principesse bionde e folleggiare nei night-club (come faceva a Beirut quando aveva vent' anni) si diverte ad ammazzar la gente in nome di Maometto e di Allah? Il fatto che il suo sterminato patrimonio derivi anche dai guadagni d' una Corporation specializzata nel demolire, e che egli stesso sia un esperto demolitore. La demolizione è una specialità americana. [..] -

continua al sito :
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/09_Settembre/15/rabbia3.shtml

mercoledì 17 settembre 2008

Nuovo look

Cari amici sta notte ho rinnovato un pò il blog....a lato troverete una piccola "TV" è possibile vedere tanti canali televisivi ( rai e sportialia e molti altri...) e ascoltare la radio. In basso alla pagina ci sono due giochi e a sinistra ci sarà ogni giorno una nuova immagine di national geographic! Spero di aver fatto cosa gradita....almeno quando gioca l'Italia e la rai puntualmente non si vede ce la vediamo sul blog ahah

Saluti
Simone

La truffa dell' "USA e JETTA"

Cari amici, da poco ha riaperto "Usa e Jetta" come ha anche scritto Fabio sul blog. La tanto declamata "discarica" per i materiali ingombranti, sulla quale il centro destra locale ha fatto la sua campagna elettorale dovrebbe ( condizionale d'obbligo) funzionare correttamente, visto anche l'ordinanza emanata dal comune di Anzio che garantiva la rientrata in funzione del servizio, fornendo perfino i numeri da chiamare per farsi venire a prendere i prodotti a casa. Attenzione, siamo di fronte all'ennesima presa in giro della nostra amministrazione.... non solo se provate a chiamare ai numeri non risponderà nessuno ( provate per circa due giorni di seguito...), ma se vi recherete sul posto vi accoglieranno, in modo certo non cordiale (tutt'altro!), e vi diranno che loro dell'ordinanza non sanno nulla.... che la discarica e piena e con un -Noi dell'ordinanza nun sapemo nulla, e comunque la monnezza certo nun se la venimo a pià, ar massimo ce la porti.. - : La cosa più bella che se sarete fortunati, arriverà un responsabile completamente all'oscuro di tutto, che vi guarderà con la faccia di uno che ha visto E.T. e vi dirà testuali parole: - Ordinanza? a noi nun c'hanno detto niente, ma tanto stamo pieni nun so che ditte- (probebilemente sono parenti) ...... cari amici, il caro prezzo da pagare per buttare i nostri rifiuti, a volte avrei voglia di lasciare il frigo, la lavatrice, li su quelle pulitissime e limpide scalinate del comune..... chissà se un giorno non realizzo il mio sogno, tanto sicuro li dove portarle lo trovano! Nel frattempo indagheremo su questa storia dell' "USA e JETTA" che fin'ora ad usare non si può usare...figuriamoci a jettare....

Simone

RINGRAZIAMENTO COMITATO PER LAVINIO

Volevo ringraziare a nome mio e di tutti i componenti del nostro gruppo, il presidente del Comitato per Lavinio, il dr Sergio Franchi per le buone parole spese verso di noi nel suo ultimo articolo apparso su "Il Litorale". Il dr. Franchi con le sue parole ha dimostrato vera lealtà morale, riportando come realmente sono andati i fatti che hanno portato alla sistemazione della stazione di Lavinio, senza usare giri di parole o le falsità che sono uscite in questi ultimi tempi. Ciò dimostra che nella vita si possono avere opinioni e vedute diverse, ma finché c'è rispetto e sano confronto il tutto è assolutamente normale e giusto. Augurandoci nuove collaborazioni proficue, come quella per la stazione, porgo a nome di tutti noi un augurio di buon lavoro al Comitato per Lavinio nella persona del dr. Franchi.

Simone

martedì 16 settembre 2008

"RISPARMIARE NAVIGANDO"


Salve amici del blog, vi vorrei portare a conoscenza di un sito che ormai da molti mesi è una valida alternativa al motore di ricerca Google, si chiama BLACKR , forse qulcuno gia' lo conosce con il suo vecchio nome , Neroogle, gli autori del sito hanno deciso di offrire la possibilita' ai navigatori del web di risparmiare energia per l'illuminazione del monitor durante le normali ricerche, infatti è completamente in una veste scura! Vi allego una breve descrizione del motore di ricerca, scritta dai suoi autori!!


Perché usare Blackr?
Perchè a volte sono i piccoli gesti quotidiani a fare grandi differenze. Tutto nasce da un recente articolo di MARK ONTKUSH del 22 Febbraio che sosteneva che Google potrebbe far risparmiare al mondo un buona dose di energia elettrica se solo cambiasse il design della sua pagina web. Cambiare il colore della sua home page da un bianco “succhia-elettricità” a un più ecologico nero sarebbe un'idea geniale e salva-ambiente. Da allora, si sono moltiplicati post e articoli sul calcolo reale di questo risparmio, che ha portato la comunità di internet a sostenere a gran voce questa modifica (in una sezione dedicata vi diamo i principali riferimenti di queste ricerche).
C’è differenza nella ricerca tra Blackr e quella effettuata sui siti Google?
Certamente no. Blackr infatti usa proprio il motore di Google per effettuare le ricerche. I risultati sono identici (confrontateli se avete dubbi.). La buona idea è quindi che potete continuare ad usare il migliore e più veloce motore di ricerca al mondo mentre contribuite a salvare l’ambiente.
Parliamo di cifre. E’ davvero reale questo risparmio energetico?
Stiamo parlando di Google, che smista circa 200 milioni di ricerche al giorno. Facciamo conto che per ogni richiesta si trascorrano almeno 10 secondi sulla schermata iniziale, questo significa che sul desktop di Google ogni giorno i monitor sostano qualcosa come 550.000 ore. Se ogni utente utilizzasse la schermata di Google per intero, il passaggio ad un background nero farebbe risparmiare un totale di circa 15 (da 74 a 59) watt. Questo si tradurrebbe in un risparmio globale di 8.3 Megawatt/ora al giorno, o circa 3000 Megawatt/ora l’anno, davvero un bella quantità di energia, per un così piccolo sforzo.
Quali altri gesti quotidiani posso compiere per contribuire a migliorare l’ambiente?
Lo stesso discorso vale per tutti gli altri siti, anche meno cliccati di Google. Non è necessario avere solo pagine nere, basterebbe avere un design a basso wattaggio, come il sito EMERGY-C suggerisce. Noi per aiutarvi, pubblichiamo la loro “paletta” di colori a basso wattaggio. Fate come noi, e usateli per i vostri siti e i vostri blog.
Blackr
Altri benefici
Lavorare su uno schermo scuro è più riposante per la vista e contribuisce ad ridurre il contrasto tra monitor e ambiente, per chi è abituato a lavorare anche a notte fonda.




Mi sembra di aver detto tutto, che dire, provare per credere..ciao.


Fabio P.

sabato 13 settembre 2008

Appello alla Gelmini...

Si torna..come in ogni legislatura..a parlare di scuola..di come migliorarla, di quali sono i suoi problemi..dell'educazione..dei docenti...degli stipendi...ed oggi abbiamo un nuovo particolare:
La loro crescita e affermazione professionale...ebbene si...né hanno tirata fuori un'altra.
Proprio questa mattina ascoltavo su una delle nostre ( diciamo "loro" ) reti da propaganda politica un intervista al ministro dell'istruzione..la Gelmini...si parlava di rilancio della figura del docente..di carriera...della loro importanza proprio per la funzione di educare l'italiano futuro...quindi di rivalutare un mestiere comunemente rilegato ad una retribuzione da fame ( chiaramente nell'ambito statale ).
Un discorso il suo indubbiamente interessante...sia chiaro..ma che come sempre esula dal toccare punti focali del deficit culturale italiano.
In uno dei miei vaneggiamenti pomeridiani...causati probabilmente da uno studio troppo pressante...ponderavo la necessità di ricostituire l'insegnamento della storia ai nuovi studenti.
Mi vien da ridere pensando agli argomenti inutili che io stesso dovetti imparare senza coglierne assolutamente il significato...si perdono anni a narrare periodi inutili..letteralmente impalpabili..per la crescita sociale del giovane. Quanto si insiste su idiozie pre romaniche...sulle mille gesta di Annibale...sull'uomo che 350.000 anni fa apparve nell'africa...sugli ottomani che erano ossessionati dalle loro mire espansionistiche...fenici..cartagine...crolla l'impero romano..medioevo...re inglesi..francesi...lotte...io vorrei porre un limite nella trattazione di questi argomenti...qualcuno in risposta mi rifilerà frasi fatte quali: Chi non conosce la storia è schiavo delle mode!!...e non ha torto...ma la storia che realmente serve a crescere..non parte da 8000 anni fa...con bei racconti sugli egizi che in media 50 volte l'anno ci si rifilano alla televisione...bensì parte dall'800...si inzia con la rivoluzione industriale...società segrete..marxismo...e via poi nel 900 le guerre..i partiti..la dc..il pci..la mafia..andreotti..craxi..tangentopoli....questa è la storia che serve!
Questa è la storia che permette di aprire gli occhi ai giovani...ma nella maggior parte dei casi sono argomenti che i libri di testo trattano minimamente...snobbano..sono argomenti scomodi e destabilizzanti...non possono essere insegnati..ne va del controllo politico su un paese inetto..di italiani idioti, ignoranti, ipocriti e senza voglia di tirar fuori la testa dalla sabbia.
Insegnare la nascita delle dottrine politiche alle generazioni che tutt'ora crescono...la loro evoluzione..gli scandali..il loro puntuale crollo...permette di sviluppare un anima sociale cosciente del potere di cittadino che possiede...non avremo più generazioni che si re-iterano, di ragazzi..a cui hanno avulso il cervello...i quali già nella loro assurda idiozia e banalità da 12enne privo di stimoli...sono portati a schierarsi con le solite due stupidissime, vegognose e luride parti che tutti noi conosciamo: fascismo-cominismo.....nero-rosso....crick e crock....sempre...ogni anno..ogni persona...sempre le solite baggianate...persone che non hanno alcun basamento storico che si improvvisano grandi oratori...emanano dal loro inutile orefizio orale discorsi al limite dell'assurdo....La cosa triste è che questa lotta bambinesca si protrae fino alla maggiore età...le boiate si accrescono..diventa uno stile di vita vuoto...sono burattini votanti..ma che non hanno alcuna idea su ciò che comporta essere cittadino..sono figure che conoscono esclusivamente ( parte ) dei loro diritti...doveri niente...sono fantocci che definire senzienti è un offesa a chi realmente ha limitate capacità cognitive...
Mi rendo conto che nei loro confronti dovrei essere più tollerante...almeno in uno stato di moralisti falsi cattolici come il nostro si dovrebbere conoscere l'insegnamento di quel falegname di 2000 anni fa...rispetta il tuo prossimo....beh ci si prova.
Tornando alla sostanza del discorso..sento la necessità che vi sia un forte ed imparziale insegnamento della vera storia..quella recente..l'italia del dopo guerra...l'italia della dc...della corruzione..della mafia..delle stragi...del piombo...dei rivoluzionari...degli imprenditori...dei neofascisti...della destra socialista...di craxi..berlusconi..del pci..berlinguer...e di mostrare esempi di veri presidenti..come Pertini..non come quel verme di Napolitano..presidente dei parlamentari..capace solo ad indignarsi...e dire:morti bianche? Ora basta!...si facesse una bella vacanza nella piana di Gela...fosse mai che possa conoscere il vero sacrificio di famiglie di lavoratori morti a causa della speculazione incontrollata delle industrie....
L'italia può rinascere solo se il popolo è cosciente di ciò che rappresenta...dei suoi poteri...e anche chi lo governa...solo in questo modo può compiere scelte sensate con il suo voto..può scegliere la legalità...la trasparenza...



Lorenzo

giovedì 11 settembre 2008

Tifosi? no vandali

il tifo violento imperversa nei nostri stadi. Un malcostume che ormai pochi paesi continuano ad adottare : Italia, Spagna in Europa e molti paesi sud-americani. Non si può criminalizzare una sola tifoseria: napoli, roma, lazio, atalanta, milan, inter, juve ecc... purtroppo i "coglioni" sono ovunque. E' una chiara fotografia di come la società Italiana sia in piena crisi e di come lo Stato sia totalmente incapace di punire e colpire un gruppo di facinorosi.

mercoledì 10 settembre 2008

Ricostruire il big bang




Al via l'esperimento preliminare dell'istituto nucleare di Ginevra
Iniettati i primi fasci di protoni: le collisioni nei prossimi giorni
Cern, attivato l'acceleratore Lhc"E' andato tutto come previsto"
Le particelle hanno percorso senza problemi i 27 chilometri del tunnel

GINEVRA - L'acceleratore è stato attivato e tutto sta andando come previsto: nessuna apocalisse all'orizzonte. L'esperimento preliminare del Lhc (Large Hadron Collider) del Cern di Ginevra è partito come da programma poco dopo le 9 e 30, con l'obiettivo di verificare il funzionamento del più grande acceleratore di particelle del mondo, costato oltre 6 miliardi di euro. Per "vedere" i primi protoni scontrarsi tra loro e ricreare così le condizioni del Big Bang, bisognerà invece aspettare qualche giorno, mentre la piena efficenza del Lhc sarà raggiunta solo nel 2009. Il direttore del Cern Robert Aymar esprime soddisfazione per l'esito della prova. "Abbiamo due emozioni: la soddisfazione per aver completato una grande missione e la speranza di grandi scoperte davanti a noi''. La prova. Nel test di oggi per la prima volta un fascio di particelle ha percorso interamente l'anello di 27 chilometri, senza però essere "accelerato" dai magneti superconduttori e quindi con una velocità inferiore a quella prevista per gli esperimenti, che sfiora quella della luce. Nella prova preliminare sono stati iniettati fasci di protoni in entrambe le direzioni, senza che questi si scontrassero. Gli esperimenti. Nei prossimi giorni verranno iniettati nuovi fasci di protoni, che verranno poi accelerati e fatti scontrare. Sono 4 gli esperimenti principali su cui si concentreranno i circa 3.000 fisici coinvolti nel progetto: Atlas e Cms daranno la caccia al bosone di Higgs, la cosiddetta "particella di Dio" che ha dato massa a tutte le altre, Lhcb studierà le differenze tra materia e antimateria, mentre Alice si occuperà dello stato della materia nei primi istanti dell'universo.
Il problema tecnico. Nella notte, durante i preparativi per il test della mattina, il Cern aveva comunicato che erano stati rilevati alcuni "piccoli problemi elettrici", che non hanno tuttavia impedito lo svolgimento dell'esperimento preliminare.
tratto da "la Repubblica"

venerdì 5 settembre 2008

La giunta giovanile di Anzio e Nettuno

Su l'ultimo "Il Litorale", vi è un articolo interessante intitolato : vogliamo fare largo ai giovani. I promotori di questa iniziativa sono l'ex assessore al turismo di Anzio, sign. Attoni e il dott. Turano consigliere del comune di Nettuno. Nell'articolo si fa riferimento alla creazione di una consulta giovanile riunita di Anzio e Nettuno, formata da circa 30 membri ( un enormità...) che in teoria avrebbero un ruolo all'interno della giunta dei due comuni. L'iniziativa è lodevole, anche perchè nell'articolo vengono esposte alcune idee buone come la creazione di un centro giovani, anche se ne esistono moltissimi già ( un esempio è "lavinio litora" o tante altre associazioni), di rendere le spiagge più vive ( cosa che ci trova d'accordo). In ultimo vi è un invito per la burocrazia a passare dal sistema windows al sistema open source, naturalmente senza spiegare cosa sia... il sistema open source è un sofware in cui è possibile sviluppare il suo codice sorgente (insieme di istruzioni, scritte con un preciso linguaggio di programmazione che permette di creare un programma) e dove attraverso i diversi contributi esterni si riesce a ottimizzare sempre di più il programma. Questa, a loro avviso, potrebbe essere un sistema per snellire la spesa burocratica. Come ho detto sono idee valide e interessanti; questo discorso della giunta venne fatto anche a noi in passato.... dove ci fu rivelata questa volontà di creare questa " giunta giovanile" che si affiancasse alla giunta comunale. A rivelarcelo fu il sign. Attoni, li per li debbo dire che furono molti i nostri dubbi: quale sarebbe stato realmente il compito di questa giunta? Quale sarebbe il suo ruolo? E il suo potere decisionale? Come verrebbero eletti i suoi membri? La cosa non ci convinceva totalmente, pensammo che forse più che interesse giovanile vi era un interesse politico, ossia il creare "nuovi posti"... con questo non sto dicendo che il sign. Attoni abbia mai pensato di strumentalizzare nessuno, però la cosa mi sapeva molto di strategia politica. Notati i nostri dubbi e la nostra totale estraneità politica, il discorso è andato scemando. Ora leggo sul giornale che le persone coinvolte in questa " mini giunta" una sorta di parlamento autonomo... sono gli stessi che si occupavano dell'associazione " Avamposto", quella che, chi ha visitato il sito lo sa, mostrava sul suo blog chiari riferimenti al fascismo e al movimento littorio che ora sono improvvisamente scomparsi per far posto a colori allegri e vivaci...ora non ne facciamo una considerazione politica, visto che tutto ci si può dire tranne che siamo di sinistra, ma la cosa che mi lascia perplesso è i due responsabili di questa creazione ossia Attoni e Turano sono due esponenti di destra (quella vera non i burattini) e coinvolgono nella loro iniziativa gruppi notoriamente esposti a destra. Ora non sarebbe più opportuno scrivere che la destra estrema di Anzio e Nettuno visto il fallimento nella campagna elettorale cerca di creare qualcosa di buono per i giovani ( di destra)? Perchè non viene scritto politicamente come dovrebbe esporsi questa giunta? Perchè quando ho riferito al sign. Attoni che il nostro gruppo non si sarebbe mai schierato ne a destra ne a sinistra il sign. Attoni è scomparso? Forse perchè ha capito che altri gruppi dichiaratamente esposti dalla sua parte era disposti a collaborare. Forse lo eravamo anche noi, ma per un discorso serio e genuino...non per creare la militanza giovanile della destra! Si voglio aiutare i giovani? Aiutiamoli a crescere nel difendere il loro ideale ( destra o sinistra che sia) ma facciamolo in maniera opportuna, in questo modo si rischierebbe solo di fare ancora più confusione: come si fa a creare una giunta giovanile senza dire però che è spudoratamente una cosa politica? Mi viene il dubbio che sia bello scrivere sul giornale largo ai giovani , di destra aggiungerei. Invece noi vogliamo il dialogo, il confronto..... lo scontro di idee. Questo si ha solamente accantonando certi schemi...se si vuole fare una cosa seria, in questa "giunta giovanile" dovrà esserci libertà di pensiero e spirito d'iniziativa comune tra i giovani. Mi auguro che ci siano dei chiarimenti a riguardo, e non ho problemi a dirlo, il rapporto tra la nostra associazione e il sign. Attoni è sempre stato di sano confronto quindi se scrivo certe cose è perchè so di poter parlare con una persona interessata realmente; solo che, come al solito, si parla di giovani in modo poco accurato e inopportuno.