“La politica è stata definita la seconda più antica professione del mondo. Certe volte invece trovo che assomiglia molto di più alla prima. “
“ Politica vuol dire realizzare.”
Sono due frasi che la storia ci consegna, la prima è di Ronald Reagan uno che ha guidato per ben due volte gli Stati Uniti, l’altra di un nostro politico, De Gasperi, uno che faceva politica quando ancora si poteva definire tale. Ed è da queste due frasi che voglio parlarvi del triste spettacolo al quale, noi poveri comuni cittadini, abbiamo dovuto assistere mercoledì 18 marzo. A l’ “Hotel Garda” si è svolto un incontro pubblico organizzato dal Pd di Anzio: questo incontro, al quale sicuramente verrà dato ampio spazio sui giornali, aveva il difficile compito di dare chiarimenti e di far confrontare le varie opinioni della Regione Lazio, del comune di Anzio e di un parte di cittadini, sulla mancata approvazione al progetto del nuovo porto. Ora non scrivo per dire chi ha ragione e chi no, anche perché sinceramente non potrei mai farlo. La cosa che più mi ha colpito è che ci siamo trovati davanti ad un assemblea che ricordava molto quelle famose “assemblee di classe” dove tutti urlavano, tutti si insultavano e alla fine tutto si faceva tranne che parlare. Bene, se qualcuno aveva la minima intenzione di capirci qualcosa di sicuro avrà lasciato la sala non solo più confuso, ma totalmente avvilito. Ammetto che in 21 anni di consigli comunali non ne ho visti tanti, quindi forse chi è abituato non si scandalizza dinanzi a tali scene, però entrare in una sala dove perfino un consigliere comunale ( di un partito della maggioranza) gridava all’indirizzo dell’assessore regionale : <<>> è stata una delle scene più tristi che potessero verificarsi. Si sono passate diverse ore a dire che in altri paesi si sono fatti porti con progetti identici a quello presentato da Anzio, chi diceva che la colpa è della Regione, chi della procedura sbagliata e chi avete fatto i soliti impicci. Ora permettetemi di dire che non tutti siamo consiglieri comunali ( o forse si …) però ci si aspettava che qualcuno magari competente prendesse la parola e ci spiegasse il vero motivo per il quale il progetto presentato non è stato approvato dalla commissione tecnica regionale, dirci: è stato bocciato per questo e quel motivo, questo non andava bene quello nemmeno; nessuno ha fatto ciò, anzi era una grande bolgia dove tutti urlavano <<>> raggiungendo picchi di educazione in un <<>>, ma nessuno ci spiegava. Si è parlato di prova di vasca, diciamo che per chi ha un minimo di nozioni di idraulica questo termine può anche dirgli qualcosa, ma tirare fuori cose tecniche a caso, senza spiegare cosa siano, non credo giovi a nessuno. Comunque la cosa che sicuramente c’ha colpito è stato il modo molto educato e pacato con il quale si è condotto tale incontro, diciamo che ci ricordava molto quelle allegre serate passate in fraschetta, dove tutti,più o meno ubriachi ,parlano, gridano e schiamazzano. Capisco che la questione sta particolarmente a cuore ai nostri rappresentanti politici, però forse nessuno ha spiegato a questa gente che il confronto non si ha in questo modo, non si grida ad un uomo mori, qualsiasi cosa ti abbia fatto. Il senatore De Angelis ha detto una cosa molto importante: lui può parlare anche con chi la pensa non al suo stesso modo, ma vuole farlo guardandolo negli occhi e parlando chiaro … A molti ha dato fastidio l’atteggiamento dell’assessore regionale che è sembrato molto di sfida e molto menefreghista, ma non è gridando che si mostra la nostra indignazione, non è urlando ad una persona mori che ci affermiamo nel giusto, anzi. L’ex sindaco di Anzio ha detto di aver ritrovato un Anzio con molto più senso civico e molto più tollerante e che in passato l’assessore avrebbe trovato ben altra accoglienza per il modo in cui aveva ostentato il suo menefreghismo: mi chiedo se sia civile gridare ad un essere umano ( non solo politico), le parole bastardo domani muori. Non so attualmente che cosa si intenda per civiltà, ma la mia concezione per questo termine è stata sempre un'altra, e mi da molto fastidio sentire dalla bocca di persone che siedono nel consiglio comunale tali offese. Non abbiamo votato rappresentanti per fare le risse, non ci sta bene di dare l’immagine che ad Anzio siamo un paese di maleducati, di gente da squallido baretto; non so chi abbia votato tali elementi ma state pur certi che questi fanno il male di questo paese non il bene, l’insulto fine a se stesso non porta a nulla, i cori da stadio ancor meno. Si è assistito al festival della parolaccia non solo dalla folla che gremiva la sala, ma spesso anche da chi ha preso la parola dal palco. E noi cittadini la, a guardare questi individui che si insultavano che si scontravano e non ci facevano capire nulla; la politica vuol dire realizzare diceva Alcide De Gasperi, ma non credo che dopo aver assistito a tali scene si possa realizzare molto, anzi un bel nulla. Da questo incontro, organizzato per lo più da un partito d’opposizione, Anzio ne è uscita sconfitta: tutti noi cittadini ne siamo usciti sconfitti, tutti noi che il 13 aprile di non troppo tempo fa, ci siamo recati alle urne con quella scheda magica a esprimere le nostre preferenze a chi oggi in un assemblea pubblica grida “mori bastardo” ad un UOMO . E’ forse diventato ciò Anzio? Si dice che il popolo non è migliore di chi lo governa, io non credo sia vero: ad Anzio c’ è tanta gente capace e onesta, gente che magari sta in disparte alla quale certe scene non piacciono, il nostro comune ha bisogno di loro; abbiamo bisogno di questa gente, che non si limiti agli insulti ma che dimostri quanto valga questo paese, che riesca a non compiere svariati errori sul tempo dei verbi usati in un discorso o riesca a fare un comizio con un minimo di senso logico. Forse siamo tutti un po’ scoraggiati, un po’ stufi e preferiamo dire se la vedano loro, ma è qui che sbagliamo! Non possiamo permettere che a rappresentarci siano persone che scambiano un incontro pubblico con la tribuna di uno stadio, qualcuno dovrà pur indignarsi, chiedersi ma cosa state combinando? Ma chi vi da il diritto di rappresentare Anzio in questo modo? Perché chi magari non è di questo posto, e assiste ad una tale scena, è costretto a pensare” ma guarda che gente questi anziati” . Restiamo nella nostra mentalità paesana: sento dire siamo cinquantamila, centomila, trecentomila e poi? E poi chi ci dovrebbe governare si comporta come se sta gestendo un paese di tredici persone del profondo entroterra ciociaro. Si parlava di Nerone, dei romani, della storia di Anzio … addirittura chi metteva in mezzo papa Innocenzo, la grande tradizione di questo paese dal quale si è liberata Roma, simbolo della fine di una immane tragedia, e ora? Ora siamo li, abbandonati a noi stessi, è triste dirlo ma ormai Anzio è semplicemente un dormitorio, non si fa più niente qui, e la colpa non è certo di un territorio ricco di risorse, la colpa è di tutta quella gente che non sapendo come ingannare il tempo si è messa in politica e che disonora il nome di questa cittadina. Il popolo non è migliore di chi lo governa? No, mi dispiace per voi, ma noi valiamo molto di più.
Simone Di Donna
sabato 21 marzo 2009
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